Il provvedimento, che l’esecutivo esaminerà nella riunione del Consiglio di ministri fissata domani alle 11, dovrebbe stanziare alcune centinaia di milioni di euro. L’importo non è ancora definito, ma il punto di caduta, sempre a quanto si apprende, porterà a quel risultato.
Ieri a Ravenna, al termine dell’incontro in prefettura con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiarito che in questa fase saranno utilizzati fondi europei, ma non il Pnrr. Detto che non ci sarà – precisano fonti di governo – alcuna nuova nomina di un Commissario, le misure puntano invece a un ventaglio di interventi che spaziano dall’ampliamento delle aree interessate dallo stato d’emergenza, per esempio alla provincia di Rimini e agli Comuni interessati, alla sospensione dei tributi sempre nelle aree più colpite.
E ancora, per esempio, gli interventi necessari per la gestione degli esami di Stato. Ovviamente non possono mancare misure a sostegno dell’agricoltura, sia dal punto di vista fiscale che dei contributi a favore, senza dimenticare integrazioni e una tantum, rispettivamente, per dipendenti e autonomi.
“I primi provvedimenti sono per l’emergenza, per esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte, per fermare tutti gli adempimenti che le persone e le imprese non possono portare avanti”, ha detto la premier. “Dopodiché – ha aggiunto – bisogna lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima dei danni completa. Va fatto anche un lavoro sulla semplificazione delle procedure, e questa forse è una delle cose più strategiche ora”. Sulle risorse, bisogna “cercare di concentrarle per spendere subito quello che possiamo spendere”, ha sottolineato Meloni. Oggi il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha spiegato che la Regione Emilia-Romagna “ci ha trasmesso una prima analisi” dei danni e che domani, dopo il Cdm, “ci sarà un incontro a Palazzo Chigi con tutto il mondo produttivo e le rappresentanze dei lavoratori, allora sarà possibile avere una idea più chiara di questo dato”. “La Protezione civile, il ministro Musumeci e tutti i ministeri competenti stanno svolgendo un lavoro di attenzione e questo ci permetterà di fare un’analisi più concreta. Anticipare cifre e numeri non serve a nessuno”, ha aggiunto. Il ministro Adolfo Urso, che guida il dicastero delle imprese e del Made in Italy, in un punto stampa a Bruxelles, a margine del Consiglio Competitività, ha anticipato che “domani presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto Emergenza che, mi auguro, prevederà la sospensione dei mutui, la rateazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del Fondo di garanzia che a nostro avviso debba essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato. Questo sarà un primo pacchetto di interventi, poi successivamente quando si farà un censimento effettivo dei settori e delle aree e delle aziende più colpite potremo intervenire con misure più appropriate e mirate”. In merito al futuro ruolo dell’Ue, Urso ha detto: “Ci sono i fondi dell’Unione europea già attivati in altri casi simili ed è giusto che anche in questo caso l’Italia possa accedervi. Tra l’altro parliamo di una delle regioni più produttive del Paese che dev’essere messa in condizioni da subito di riprendere a sostenere produzione e lavoro e quindi anche l’economia nazionale”. Da parte sua, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ha annunciato che domani porterà al Consiglio dei ministri “un piano di ristori e risorse per famiglie e imprese colpite” e chiederà “contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione di immobili di edilizia abitativa, a uso produttivo e a favore della delocalizzazione temporanea, e per le attività danneggiate per garantirne la continuità produttiva”. Chiederà, inoltre, contributi “per danni a strutture adibite ad attività sociali, ricreative, sportive e religiose; a edifici di interesse storico-artistico”, ha aggiunto Bonaccini. E il “ripristino o ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché ripristino reticolo della bonifica”. Ma anche “strumenti di assistenza e ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, con misura specifica per avventizi impiegati in agricoltura e per lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi, la sospensione dei termini per adempimenti tributari e contributivi blocco dei mutui. E misure per la ricostruzione: accesso al Fondo di solidarietà Unione Europea semplificazione amministrativa sostegno ai Comuni su sospensione mutui, deroghe a scadenze Pnrr piano per ricostruzione e messa in sicurezza del territorio piano per ripristino strade e infrastrutture”.