Maltempo: Curcio,allarmi inutili se cittadini non seguono regole


Il cambiamento climatico è un dato oggettivo, serve prevenzione anche culturale: è quanto afferma, in una intervista al “la Stampa”, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio di ritorno da un sopralluogo in Toscana. I negazionisti sbagliano ” perchè siamo di fronte ad un dato oggettivo e incontrovertibile”, avverte Curcio. C’è il momento dell’emergenza come quello che stiamo vivendo, spiega ancora il capo della Protezione Civile, con l’esigenza di fare rete, e ci deve essere però “il momento di una rivoluzione culturale per educare i cittadini a non assumere comportamenti a rischio durante le alluvioni”. “L’Italia purtoppo è un territorio fragile – spiega Curcio, riflettendo sul fatto di come sia possibile una nuova alluvione con vittime e dannni per centinaia di milioni di euro appena sei dopo quella devastante dell’Emilia Romagna – abbiamo spesso costruito dove non si doveva. Il 94% dei comuni, ovvero 7.400 centri, è a rischio di alluvioni, frane, erosioni costiere. C’è troppa cementificazione selvaggia e il territorio ci restituisce ciò che abbiamo creato copn eventi disastrosi che si stanno intensificando”. Serve la cura dei alvei speiga ancora Curcio e l’analisi dei conlufi per evitare i cosiddetti ‘fiumi tombati’ dove l’acqua trasborda, manahce una buona conoscenza del territorio. La tecnologia può aiutare, spiega ancora Curcio ” usiamo già molti strumenti ad alto livello tecnologico, tipo simulatori e calcotori delle previsioni meteo, che un tempo non esistevano. Quasiasi cittadino può consultare il sito della Protezione civile per essere aggiornato in tempo reale sulle condizioni meteorologiche”. “Penso sia sbagliato – prosegue riferendosi alle allerte – ritenere quelle dei colori il problema principale di un’alluvione. Sono molro più determinanti gli interventi da attivare nella prevenzione tecnica e nelle sensibilità della gente che deve modificare abitudini a rischio”. “L’altro giorno – racconta ancora Curcio – ho sentito in tv un uomo intervistato che diceva di essre sceso in garage a spostare l’auto quando la pioggia è aumentata: nulla di più sbagliato di quel comportamento. A quel cittadino è andata bene, ma spesso si muore porprio scendendo in garage o rimanendo al piano terra. Sono anni che diciamo che non si fa – conclude Curcio – non colpevolizzo nessuno, ma insisto sulla necessità che i cittadini rispettino le regole e le ordinanze dei sindaci”. Per il capo della Protezione civile, serve dunque su questo tema una rivoluzione culturale, una campagna di snsibilizzaione che parta dalle scuole fino ad arrivare anche alla tv. (AGI)
ARI