E’ arrivata al Cairo la delegazione di parlamentari italiani che domani si recherà al valico di Rafah, confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Della missione fanno parte Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali Laura Boldrini, Dario Carotenuto, Sara Ferrari, Nicola Fratoianni, Valentina Ghio, Francesco Mari, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Alessandro Zan. “Centinaia di migliaia di persone a Gaza per sopravvivere stanno cercando cibo per animali: è il fallimento dell’umanità. Abbiamo fallito tutti”, ha affermato Omar Ghrieb, policy officer Oxfam a Gaza, intervenuto oggi nel corso della prima giornata di incontri che la delegazione dei parlamentari italiani ha tenuto nella capitale egiziana, organizzata da Aoi. Tra le Ong e i difensori dei diritti umani intervenuti ci sono stati anche Hellen Otters Patterson di Msf Gaza response, Xavier Doncell di MSF Egypt, Basel Sourani del Palestinian Center for Human Rights Issam Younis, Direttore di Mezan center for human rights, Aed Yaghi, Direttore del Palestinian Medical Relief Sociey a Gaza). “Tutti confermano che il cessate il fuoco immediato è la precondizione necessaria per poter operare e dare piena efficacia agli aiuti umanitari per la popolazione palestinese, ormai stremata da 5 mesi di bombardamenti”, sostengono i parlamentari. “Le operatrici e gli operatori ci confermano che la fame a Gaza è utilizzata come arma di guerra e la popolazione è costretta a nutrirsi con cibo per animali, anche scaduto”.
“Tre giorni fa abbiamo assistito a un episodio molto grave: 112 persone uccise mentre aspettavano cibo. Sono i sacchi di farina più costosi della storia dell’umanità”, ha ricordato Basel Sourani del Palestinian Center for Human Rights. Domani mattina sono previsti incontri con i rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite impegnate nella Striscia e poi la delegazione partirà verso Al Arish. Sulla base di quanto affermato da tutti gli interlocutori, la delegazione parlamentare sollecita ancora una volta il governo italiano a far sentire la propria voce per un cessate il fuoco presso gli organismi della comunità interazionale come indicato dal Parlamento con la mozione recentemente approvata. (AGI)
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