M.O.: Biden incontra capi sicurezza nazionale su timori guerra


Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto colloqui di crisi con la sua squadra di sicurezza nazionale, mentre cresce il timore che un contrattacco iraniano contro Israele possa scatenare una guerra totale in Medio Oriente. Biden e il Segretario di Stato Antony Blinken si sono impegnati in una frenetica diplomazia per cercare di allentare le tensioni innescate da un presunto attacco israeliano che ha ucciso il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran.
L’incontro nella situation room, fortemente protetta, con i funzionari, tra cui la vicepresidente Kamala Harris, avrebbe “discusso degli sviluppi in Medio Oriente”, ha dichiarato la Casa Bianca. In precedenza, Biden ha telefonato al re Abdallah II di Giordania, mentre Blinken ha chiamato il primo ministro del Qatar e il ministro degli Esteri dell’Egitto, i due attori principali dei negoziati per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “È importante che tutte le parti prendano provvedimenti nei prossimi giorni per evitare un’escalation e calmare le tensioni”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, descrivendo le telefonate di Blinken con i funzionari della regione. Biden e il re giordano, nel frattempo, hanno “discusso i loro sforzi per ridurre le tensioni regionali, anche attraverso un cessate il fuoco immediato e un accordo per il rilascio degli ostaggi”, ha dichiarato la Casa Bianca in una nota sulla telefonata. Le speranze di un cessate il fuoco tra Israele, alleato chiave degli Stati Uniti, e Hamas a Gaza hanno subito un duro colpo con l’assassinio di Haniyeh e l’uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, avvenuta poche ore prima a Beirut. Gli Stati Uniti hanno inviato nella regione altri jet da combattimento e aerei da guerra per sostenere Israele
Domenica Blinken ha detto alle sue controparti dei Paesi del G7 che qualsiasi attacco, che si aspettava fosse un’impresa congiunta di Hezbollah e dell’Iran, sarebbe potuto avvenire entro 24-48 ore, già oggi, come ha riferito il sito di notizie statunitense Axios. Blinken ha chiesto alle sue controparti di esercitare pressioni diplomatiche su Teheran, Hezbollah e Israele per “mantenere la massima moderazione”, ha aggiunto. Blinken ha anche sottolineato la necessità di calmare le tensioni regionali in una telefonata con il primo ministro iracheno Mohamed Shia al-Sudani, dove alcuni gruppi allineati con l’Iran hanno preso di mira le truppe statunitensi durante la guerra di Gaza, ha dichiarato il Dipartimento di Stato.
Il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jon Finer, ha dichiarato domenica che gli Stati Uniti stanno “facendo tutto il possibile per assicurarsi che la situazione non degeneri”. Ma l’agitazione si è aggravata, poiché il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Biden sono sempre più in disaccordo, nonostante un incontro alla Casa Bianca meno di due settimane fa. Biden ha appoggiato Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Ma giovedì Biden ha dichiarato di aver avuto una telefonata “molto diretta” con Netanyahu per esortarlo a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco, aggiungendo che l’assassinio di Haniyeh non ha “aiutato” le tensioni. La conversazione si è fatta accesa, con Netanyahu che ha respinto l’ipotesi che stesse deliberatamente cercando di sabotare gli sforzi per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, secondo quanto riportato dal New York Times e da Axios. (AGI)
ANT