AGI – L’Unione europea è decisa a combattere contro gli “attacchi ibridi” del regime bielorusso di Aleksander Lukashenko: i ventisette ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles hanno approvato un inasprimento delle sanzioni che colpiranno non solo i funzionari del regime ma anche compagnie aeree e agenzie viaggi coinvolte nel traffico degli esseri umani.
Ma alla Polonia, attualmente la più colpita dalla crisi, ciò non basta. Varsavia ha annunciato la costruzione di un muro al confine con la Bielorussia. I lavori partiranno il mese prossimo.
La Lituania, che con la Bielorussia condivide 700 chilometri di confine, ha chiesto “una no fly zone sull’aeroporto di Minsk per tutti i voli che potrebbero portare migranti”. Nel frattempo continuano ad ammassarsi al confine polacco le persone che sognano di raggiungere, a qualunque costo, l’Unione europea.
La Bielorussia, sempre più isolata dai tagli attuati dalle compagnie aeree di Medio Oriente e Golfo, porge un ramoscello di ulivo respingendo ogni accusa di favoreggiamento e aprendo all’arrivo di operatori umanitari dell’Onu. Minsk ha anche annunciato i primi voli di rimpatrio.
“Continuiamo ad affrontare un’aggressione ibrida contro le frontiere europee. Studiamo tutte le opzioni possibili per bloccare il regime bielorusso di Lukashenko dall’attaccarci e dall’attaccare la sua popolazione”, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari Esteri.
“Abbiamo approvato un nuovo quadro di sanzioni che ci permetterà di colpire tutte le persone coinvolte nei flussi migratori dalla Bielorussia”, ha annunciato senza tuttavia fornire nomi. “Entreranno in vigore nei prossimi giorni e colpiranno un numero piuttosto importante”, ha precisato il capo della diplomazia europea, convinto che “Lukashenko agisca in questo modo perché conta sull’appoggio di Mosca”.
I diplomatici hanno spiegato che le nuove sanzioni dovrebbero colpire circa 30 funzionari bielorussi, la compagnia aerea statale Belavia e le agenzie di viaggio.
Lukashenko, tuttavia, ha alzato la posta. Ha fatto intendere che se la Polonia non dovesse aprire un “corridoio umanitario”, Minsk potrebbe traghettare i migranti in Germania tramite la sua compagnia aerea statale Belavia. “Li invieremo a Monaco con i nostri aerei, se necessario”, ha affermato.
L’Ue vorrebbe invece che fossero rimpatriati con voli umanitari. “Chi non ha il diritto ad ottenere lo status di rifugiato dev’essere riaccompagnato al proprio Paese di origine”, ha spiegato Borrell. “Le frontiere della Ue non sono aperte in maniera illimitata, l’ingresso è possibile solo con canali legali, che si tratti di un visto o di una richiesta di asilo”, ha precisato.
La Bielorussia sostiene che vi siano circa 2 mila persone nel campo migranti, comprese donne incinte e bambini, mentre la Polonia afferma che siano tra i 3 e i 4 mila. Finora sono cinquanta quelli arrestati per attraversamenti illegali e dieci quelli morti a causa delle condizioni estreme.
E Varsavia non ha alcuna intenzione di accoglierli. Il ministero dell’Interno ha annunciato la costruzione di un muro lungo il confine con la Bielorussia a dicembre. I lavori saranno completati nella prima metà del prossimo anno.
“L’impegno che dobbiamo portare avanti è un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Mariusz Kaminski.
Il ministero ha affermato che i contratti saranno firmati entro il 15 dicembre e che i lavori sul muro di confine inizieranno nel corso del mese, con i costruttori che lavoreranno 24 ore al giorno su tre turni.
Il muro avrà un costo stimato di 353 milioni di euro e si estenderà per 180 chilometri, circa la metà della lunghezza totale del confine tra Polonia e Bielorussia.
Source: agi