AGI – Era un grosso buco proprio nel cuore dell’Italia: l’Umbria senza nemmeno una squadra nel calcio che conta. Ora però è tempo di riscossa: il 6 aprile è arrivata con largo anticipo la promozione in B della Ternana, a cui lo scorso fine settimana si è aggiunto il Perugia, promosso tra i cadetti dopo appena una stagione di C.
Torna il derby umbro
Dal prossimo campionato quindi l’Umbria tornerà a vivere il suo derby più sentito in serie B, con il Renato Curi di Pian di Massiano e il Libero Liberati di Terni che auspicabilmente potranno tornare a riempirsi del calore e della passione dei tifosi. Intanto un derby arriverà presto: l’8, il 15 e il 22 maggio si giocheranno le sfide della Supercoppa di serie C e si affronteranno le vincitrici dei tre gironi: il Como di quello A, il Perugia di quello B e la Ternana di quello C. I biancorossi avevano già conquistato questo trofeo dopo la promozione in B del 2014.
Decenni difficili
I grifoni perugini e le fere ternane (significa belve in dialetto, il simbolo è il drago mitologico della Viverna) potranno tornare a sognare persino la serie A. Il calcio umbro viene da decenni difficili: il Perugia, dopo i fasti degli anni ’70 culminati nel secondo posto in A da imbattuti dei biancorossi di Ilario Castagner nella stagione 1978-1979, era precipitato all’inferno dopo la retrocessione del 2004 e il fallimento del 2010. La Ternana ha vissuto la sua ultima pagina gloriosa a metà degli anni ’70 fino alla seconda retrocessione dalla serie A, dove non ha più messo piede.
Il volo del Grifone
Per il Perugia del mister Fabio Caserta la certezza della promozione, a un anno dall’amara retrocessione ai rigori contro il Pescara, è arrivata con la vittoria per 2-0 sul campo della Feralpisalò. Grazie al vantaggio negli scontri diretti con il Padova, al Grifo la vittoria sarebbe valsa la promozione a prescindere dal risultato dei veneti (che hanno battuto 1-0 la Sambenedettese). Il gol promozione lo ha segnato Salvatore Elia con un destro dal limite dell’area al 17mo del primo tempo. Nella ripresa il raddoppio di Bianchimano.
A fine partita la festa con il presidente Massimiliano Santopadre che è sceso in campo a celebrare con i giocatori che indossavano una maglia con il numero 8, in onore di Renato Curi, il centrocampista del Perugia morto in campo nel 1977 mentre affrontava la Juventus nello stadio che ora porta il suo nome.
Source: agi