L'Ue accusa AstraZeneca: "Ha dirottato 50 milioni di dosi fuori dall'Europa"


AGI – L’avvocato dell’Unione europea nel caso contro AstraZeneca, per la mancata fornitura all’Ue di vaccini contro il Covid, ha sostenuto in tribunale a Bruxelles che in totale “50 milioni di dosi sono state dirottate verso Paesi terzi in flagrante violazione del contratto”.

Il legale, Rafael Jeffareli, ha accusato l’azienda di aver permesso forniture privilegiate alla Gran Bretagna e altri, pur non riuscendo a fare il massimo sforzo per aumentare la produzione nel suo sito dell’Ue nei Paesi Bassi, gestito dal suo subappaltatore Halix.

All’udienza di dibattimento odierna, Jeffareli ha sostenuto che per diverse settimane dopo che l’Ue aveva firmato il contratto con l’azienda nel settembre dello scorso anno, lo stabilimento olandese aveva continuato a rifornire mercati diversi dall’Ue. “Il massimo impegno significa flessibilità: perché il passaggio dal sito di Halix (alla fornitura Ue) è iniziato solo il 13 ottobre?” ha chiesto.

“AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione“, ha ribadito, sostenendo poi che il gruppo poteva in quel momento mobilitare “sei siti di produzione per rispettare il programma stabilito”. Da parte sua, l’azienda nega di aver mancato ai propri obblighi. 

Prima dell’udienza, Hakim Boularbah, l’avvocato di AstraZeneca, ha affermato che i contratti non contengono “alcun obbligo di utilizzare quei siti (di produzione)”. “È magari ciò che vorrebbe la commissione, ma non è previsto nel contratto”, ha sostenuto.

Bruxelles, per questo, ha chiesto in tribunale che vengano inflitte ad AstraZeneca sanzioni per almeno 10 milioni di euro e “dieci euro per dose e per giorno di ritardo” se le scadenze per la consegna del vaccino non verranno rispettate.

L’Ue accusa AstraZeneca di averle consegnato nel primo trimestre del 2021 solo 30 milioni di dosi, ovvero il 25% delle quantità promesse nel contratto concluso lo scorso settembre.

Source: agi