Ludopatia: figlia vessava madre da 10 anni, “Ti rompo le gambe”

Presidio delle lavoratrici e ai lavoratori del Gioco lecito pubblico in concessione sotto la prefettura, in piazza Castello. Torino, 12 maggio 2021 ANSA/JESSICA PASQUALON


“Ti rompo le gambe così finisci sulla sedia a rotelle e io mi prendo tutto”: la malattia del gioco ha reso terribile a vita di una madre 68enne, ossessionata dalla figlia 47enne che la minacciava e picchiava per avere denaro. La donna è adesso indagata per i reati di “maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione” nei confronti della madre, e non potrà avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, con prescrizione di mantenersi ad una distanza minima di 500 metri e divieto di comunicare con lei attraverso qualsiasi mezzo.
Le indagini hanno fatto luce sulle condotte violente e vessatorie esistenti da circa dieci anni all’interno delle mura domestiche della loro abitazione nel quartiere di Librino. La figlia avrebbe costretto la madre tutta la pensione per non essere aggredita verbalmente e picchiata. La signora sarebbe stata anche priva di fare piccole regalie agli altri due figli o ai nipoti perché la necessità dell’indagata di giocare una quantità crescente di denaro l’avrebbe spinta anche a impossessarsi della carta bancomat mediante la quale prelevava la pensione. Circa due anni fa la donna avrebbe anche preteso che la madre le consegnasse tutto il denaro ricevuto quale risarcimento in seguito a un sinistro stradale subito e, in quell’occasione, per costringerla, l’avrebbe picchiata con schiaffi, pugni e calci, strattonandola fino alla porta di ingresso dell’abitazione per buttarla fuori di casa, compiendo tutti questi gesti dinanzi al padre che, intervenuto in difesa della moglie, avrebbe in tal modo impedito conseguenze più gravi. Dopo questo grave episodio, la madre avrebbe convocato anche gli altri figli per metterli a conoscenza delle vessazioni della figlia e, in quell’occasione, lei avrebbe chiesto scusa mostrandosi pentita. Ma poi avrebbe ricominciato a picchiarla, arrivando anche a puntarle un coltello al collo per costringerla ad andare via di casa e minacciando che, se non l’avesse fatto, avrebbe dato fuoco all’abitazione: “Prendo un bidone di benzina e do fuoco a tutto così nessuno se lo gode!”. La successione di violenze è proseguita quando lo scorso mese la donna ha afferrato la vittima per i capelli, minacciando di rinchiuderla in una casa di cura qualora avesse fatto dei regali ai nipoti e, infine, quando la madre le chiedeva la restituzione della carta bancomat, non potendo più sostentarsi con quel poco che la figlia le lasciava, la 47enne non solo si sarebbe rifiutata di ridargliela, ma l’avrebbe anche morsa sotto un occhio, per poi afferrarla con forza per le braccia tanto da provocarle dei lividi, e strapparle i vestiti. A quel punto l0’anziana ha denunciato la figlia ai carabinieri, facendo scattare il “codice rosso” e restituendo alla vittima non solo i suoi beni materiali ma, soprattutto, la serenità. (AGI)