Lo zio di Eitan incontra il bimbo: "Segni di lavaggio del cervello"


AGI – Due dei componenti della famiglia paterna di Eitan Biran – il bimbo unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone – hanno incontrato il piccolo in Israele a casa del nonno. Lo zio di Eitan, Hagai Biran e sua moglie, hanno giocato con il piccolo per poco piu’ di un’ora; poi hanno fatto sapere, tramite una dichiarazione diffusa dai loro avvocati, che sebbene il bambino sembri stare “fisicamente bene, è preoccupante vedere che il piccolo Eitan mostra chiari segni di istigazione e lavaggio del cervello”.

Eitan, che ieri è stato visitato dal console italiano, è da diversi giorni al centro di una battaglia legale internazionale tra le due famiglie d’origine.  

“Rischio di danni permanenti dall’interruzione delle cure”

“Eitan è nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale”, scrive in una lettera aperta Or Nirko, un altro zio di Eitan, che è stato sequestrato e portato dal nonno a Tel Aviv.  “Nei giorni successivi al disastro che ha subito la famiglia, Eitan è stato sradicato di casa. È un bambino che ha subito un trauma, ora ne sta subendo un altro. Era stato accolto nella nostra casa come un figlio e come un fratello dalle cugine”, si legge ancora nella lettera aperta.

“Siamo stati felici di sapere che il console è andato a trovarlo e che gli sia stato permesso di vedere Eitan. Ma l’interruzione delle cure psicologiche può portare a danni permanenti incredibili”.   “Un bambino non è un gioco per adulti da fare a loro piacimento”, ha aggiunto Nirko.

Il nonno: “Sediamoci a parlare del futuro”

Da Israele Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran, ha lanciato un appello ad Aya, la zia paterna e tutrice legale del bimbo, a deporre le armi legali e a parlare per il bene del nipote di 6 anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. “Mi rivolgo di nuovo ad Aya, sediamoci a parlare del futuro di Eitan come entrambe le famiglie avrebbero dovuto fare”, ha affermato il 58enne in un’intervista a Channel 12.

Shmuel Peleg è indagato insieme alla ex moglie Etty per sequestro di persona: sabato scorso ha preso il piccolo in Italia e lo ha portato in Israele passando per la Svizzera. Parlando alle telecamere, il nonno ha sostenuto di averlo fatto legalmente per il bene del nipote il quale un giorno gliene sara’ riconoscente, aggiungendo di aver perso fiducia nel sistema giudiziario italiano.

Source: agi