AGI – Niente supporto ai Cinque stelle se diventeranno un partito. Davide Casaleggio rompe il silenzio e interviene sul Blog delle Stelle per avvertire lo stato maggiore M5s. Le tensioni nel Movimento covavano da tempo, con il patron di Rousseau che appariva sempre più isolato.
I mancati versamenti
Il ‘caso’ dei mancati versamenti da parte degli eletti alla piattaforma web ha spezzato quello che sembrava un asse inscalfibile: Rousseau è pronto a dire addio al M5s e, di fatto, lo fa da oggi annunciando che il rapporto con i Cinque Stelle non è più esclusivo.
Piattaforma open source
“Ci attiveremo affinché gli strumenti di partecipazione che abbiamo creato in questi anni siano a disposizione di tutti con un modello open source e saremo pronti a collaborare con tutti quei movimenti, associazioni e organizzazioni che come noi nel mondo vogliono dare voce alle persone e connetterle in processi innovativi finalizzati a risolvere problemi di grande impatto sulla società come quelli ambientali, economici o culturali”.
Rivoluzione necessaria
Una rivoluzione necessaria, visti i mancati introiti, per “trovare un nuovo modello di sostentamento per il futuro che consenta di poter continuare a garantire ai cittadini quello spazio gratuito e aperto di partecipazione che meritano e che qualcuno oggi forse vorrebbe cancellare venendo meno agli impegni presi”.
No al partitismo
La progressiva trasformazione in partito è l’elemento che, per Casaleggio, mina alla base l’esistenza stessa del M5s. “Il Movimento 5 stelle è nato con alcune promesse agli iscritti e agli elettori che io non ho dimenticato e non posso sconfessare. La prima di queste è che non saremmo mai diventati partito, non solo come struttura, ma soprattutto come mentalità. Molti confondono la parola partito con una struttura organizzativa, ma in realtá è un’impostazione di potere. II partitismo è il rifugio di chi ha paura di perdere i privilegi che ha accumulato, ma solo chi è disposto a perdere tutto quello che ha, può ottenere tutto quello che vuole”.
Il j’accuse
Assieme a questo, però, Casaleggio accusa apertamente i vertici politici del Movimento dai quali si sente, evidentemente, tradito. “Ho dovuto sopportare insinuazioni, attacchi e calunnie nei miei confronti e nei confronti di mio padre anche da persone che grazie al nostro lavoro ricoprono oggi posizioni importanti”, scrive ancora per poi concludere: “Oggi è il 4 ottobre 2020 ed è San Francesco. Sono trascorsi 11 anni dal giorno in cui decidemmo di dare vita a un’idea autentica, umile, ma al tempo stesso potente. Qualunque cosa ci riserverà il futuro, questa idea di movimento proseguirà e si espanderà in ogni caso nei mille rivoli della comunità e Rousseau continuerà ad essere accanto a questa idea”.
Vedi: Lo strappo di Davide Casaleggio, Rousseau pronto al divorzio da M5s
Fonte: politica agi