Lo spettro dello stallo nel voto americano tiene le borse nell'incertezza


AGI – Mercati azionari misti e alla finestra: attendono di conoscere con certezza il nome del vincitore delle elezioni presidenziali americane. La parola d’ordine è dunque la volatilità. Vivere una situazione di stallo per giorni viene definito dagli investitori uno “scenario da incubo“, quello peggiore. Ma non è detto che finisca così.

I future di Wall Street non appena iniziato lo spoglio delle schede sono passati in negativo e poi sono avanzati in misura consistente. Ora procedono di nuovo misti. I future sul Dow Jones cedono lo 0,33%, quelli sullo S&P 500 avanzano dello 0,30%. Tonici i future sul Nasdaq con un +1,91%: alcuni investitori confidano in una minore minaccia di controllo antitrust per le principali aziende tecnologiche sotto la presidenza Trump rispetto a quella di Biden.

I rendimenti dei Treasury a 10 anni sono scesi allo 0,816% da un massimo di cinque mesi dello 0,93%.

In Asia la Borsa di Tokyo chiude in netto rialzo, nonostante la crescente suspense. L’indice Nikkei sale dell’1,72% a 23.695,23 punti, dopo aver superato il 2,1% durante la sessione. L’indice Topix guadagna l’1,2% a 1.627,25 punti. L’indice Topix guadagna l’1,2% a 1.627,25 punti. A Hong Kong l’indice Hang Seng, dopo aver ristagnato, gira in positivo e avanza dello 0,20%. L’indice composito di Shanghai sale dello 0,19%. Il Kospi a Seoul avanza dello 0,60%.

Oltre alle elezioni americane, i mercati cinesi sono stati duramente colpiti dal rinvio della quotazione in borsa del gruppo Ant, il gigante cinese dei pagamenti online, che ha fatto scendere il prezzo delle azioni della Alibaba, la sua società madre.

Più netto il calo delle Borse del vecchio continente, in attesa dell’apertura. I future sull’Eurostoxx 50 scendono dello 0,61%, quelli sul Dax dello 0,97% e quelli sull’indice Ftse 100 dello 0,41%.

Lo spread tra i Btp decennali e gli omologhi Bund tedeschi apre in rialzo a 134 punti contro i 131 della chiusura di ieri. Il rendimento dei titoli di Stato italiani sale allo 0,674%.

Sul fronte delle valute il dollaro si rafforza sull’euro che apre in calo sotto 1,17 dollari. L’ipotesi di una riconferma di Trump alla Casa Bianca fa calare poi la valuta cinese: lo yuan perde lo 0,16% nei confronti del biglietto verde, e viene scambiato a 6,720 sul dollaro.

Infine il prezzo del petrolio è in rialzo sui mercati asiatici, in linea con la chiusura di ieri. Il Wti guadagna il 2,44% a 38,58 dollari al barile, il Brent il 2,37% a 40,65 dollari. A spingere il greggio un possibile nuovo intervento dell’Opec+ sulla produzione nella riunione di fine novembre. L’oro invece scende a 1.899 dollari l’oncia. 

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Fonte: economia agi