Lituania: seggi aperti per il secondo turno delle presidenziali


Seggi aperti in Lituania per il secondo turno delle elezioni presidenziali, nelle quali circa 2,3 milioni di cittadini dovranno decidere tra l’attuale presidente del Paese baltico, Gitanas Nauseda, e la premier, Ingrida Simonyte.
Entrambi i candidati concordano sul fatto che il paese membro della Nato e dell’Ue, composto da 2,8 milioni di abitanti, dovrebbe aumentare la spesa per la difesa per contrastare la minaccia di Mosca, e a tal fine il governo ha recentemente proposto un aumento delle tasse.
L’ex banchiere e presidente in carica dal 2019 Nauseda, 60 anni, si è detto fiducioso nella vittoria di un altro mandato di cinque anni. Non sono stati più condotti sondaggi d’opinione dal primo turno, quando Nauseda ha ottenuto il 44% dei voti mentre la premier ed economista Simonyte, 49enne, ha ottenuto il 20%.
Il primo, centrista con tendenze conservatrici, ha il sostegno del Partito socialdemocratico lituano. Dopo il primo turno, l’Unione dei contadini e dei verdi gli ha dato il suo sostegno. Simonyte, a sua volta, ha il sostegno del partito centrista-conservatore TS-LKD (o Unione patriottica).
Il presidente lituano guida la difesa e la politica estera, partecipando ai vertici dell’Ue e della Nato, ma deve consultarsi con il governo e il parlamento sulla nomina dei funzionari di più alto grado. Mentre i candidati sono d’accordo sulla difesa, hanno opinioni divergenti sulle relazioni della Lituania con la Cina, tese da anni a causa di Taiwan.
La Lituania è un importante donatore dell’Ucraina, che combatte la Russia dall’invasione del 2022, ed è già un grande finanziatore della difesa, con un budget militare pari al 2,75% del Pil. Questa settimana, il governo di Simonyte ha presentato proposte che potrebbero contribuire ad aumentare la spesa per la difesa al 3%.
La Lituania intende utilizzare i fondi per acquistare carri armati e ulteriori sistemi di difesa aerea e per ospitare una brigata tedesca, poiché Berlino prevede di completare lo stazionamento di circa 5.000 soldati entro il 2027. La Lituania teme di essere la prossima nel mirino della Russia se Mosca dovesse vincere la guerra contro l’Ucraina.
Secondo il Kiel Institute, con sede in Germania, la Lituania si colloca tra i primi tre paesi a livello mondiale in termini di percentuale del Pil spesa per gli aiuti all’Ucraina (1,22%).
Il difficile rapporto tra Nauseda e i conservatori al potere di Simonyte ha talvolta innescato dibattiti di politica estera, in particolare sulle relazioni della Lituania con la Cina. I legami bilaterali sono diventati tesi nel 2021, quando Vilnius ha permesso a Taiwan di aprire un’ambasciata de facto sotto il nome dell’isola. La mossa rappresenta un allontanamento dalla comune pratica diplomatica di utilizzare il nome della capitale Taipei per evitare di irritare Pechino.
La Cina, che considera Taiwan una parte del suo territorio e si oppone al sostegno dato all’isola che potrebbe conferirle un senso di legittimità internazionale, ha declassato le relazioni diplomatiche con Vilnius e bloccato le sue esportazioni. La mossa ha scatenato polemiche tra i politici lituani, alcuni dei quali hanno sollecitato un ripristino delle relazioni per il bene dell’economia. Nauseda vede la necessità di cambiare il nome dell’ufficio di rappresentanza, mentre Simonyte si oppone.
Ma per gli elettori sembrano avere più importanza le differenze di tipo personali tra i candidati, così come la politica economica e i diritti umani. Simonyte è nota per il suo senso dell’umorismo e per l’uso dei social media; trae il sostegno degli elettori liberali nelle città più grandi e degli elettori conservatori tradizionali. È una conservatrice in campo fiscale con opinioni liberali sulle questioni sociali e sostiene in particolare le unioni tra persone dello stesso sesso, che suscitano ancora polemiche nel paese prevalentemente cattolico.
Nauseda, che mantiene una posizione moderata e misurata su quasi tutte le questioni, si è affermato come promotore dello stato sociale, con opinioni conservatrici sui diritti dei gay.
I seggi elettorali chiudono alle 19, ora italiana, senza che siano previsti exit poll. (AGI)
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