L'Italia stretta nella morsa del ghiaccio


AGI – La pesante perturbazione di origine artica che sta attraversando l’Europa porta temperature bassissime anche sull’Italia. Da nord a sud, dopo le intense nevicate dei giorni scorsi a far paura, ora, è il ghiaccio.
Al netto dell’Alto Adige, da sempre ‘cassaforte’ nazionale del gelo, anche su tutto il Friuli Venezia Giulia le temperature in montagna sono proibitve.

La colonnina di mercurio è abbondantemente sotto lo zero, nei comprensori di Tarvisio, Zoncolan, Forni di Sopra e Sappada (dai -5 ai -9). A favorire una simile situazione meteorologica – precisa l’Osmer del Friuli Venezia Giulia – un promontorio anticiclonico sul Mediterraneo occidentale che continuerà a favorire, anche nei prossimi giorni, l’afflusso in quota di correnti settentrionali che saranno meno fredde, ma a tratti un po’ più umide mantenendo comunque il cielo sereno. Anche per domani quindi situazione meteo buona con cielo in prevalenza poco nuvoloso. L’atmosfera inizierà ad essere un po’ più umida sulla bassa pianura e sulla costa, con possibili locali foschie. In giornata lo zero termico risalirà fino a 2000 metri circa, con inversioni nei bassi strati.

Anche il Veneto nella morsa del gelo. A certificarlo sono i rilievi effettuati dall’Arpav che mostrano una minima di -24,8 gradi registrata nella notte a Piana di Marcesina, sull’Altopiano di Asiago (Vicenza). Ma freddo pungente anche in città con i -7 gradi registrati nella notte a Rovigo, i -5,9 nel veronese, -6 a Padova e a Vicenza. Su tutta la regione splende comunque il sole.

Intenso il lavoro dei vigili del fuoco. Il bilancio parla di 1.600 interventi effettuati per fronteggiare l’ondata di maltempo che da sabato sta colpendo l’Italia con precipitazioni nevose accompagnate da forte vento. In Campania sono stati svolti 350 interventi di soccorso, la maggior parte dei quali tra le province di Napoli e Salerno per la rimozione di alberi e piante pericolanti. In Toscana 340 interventi, in particolare nelle zone appenniniche tra le province di Firenze e Prato. Sono 290 i soccorsi effettuati nelle Marche, perlopiù tra le province di Ancona e Macerata flagellate dalla neve.

A Perugia i vigili del fuoco hanno risposto a 140 richieste di soccorso per rimuovere alberi pericolanti e ripristinare la viabilità a seguito della caduta di piante e ostacoli sulla sede stradale. L’Abruzzo è stato interessato da forti nevicate che hanno causato problemi di viabilità sulle principali arterie autostradali regionali. Le squadre sono state impegnate per tutta la giornata di ieri nella rimozione di alberi e per la messa in sicurezza di coperture danneggiate da neve e vento: 100 i soccorsi svolti tra le province di Chieti, L’Aquila e Teramo. Nel Lazio 150 interventi, di cui 100 tra le province di Roma e Viterbo.

Dopo la neve e le forti raffiche di vento del fine settimana anche la Toscana si trova stretta nella morsa del ghiaccio a causa delle temperature sotto zero registrate anche a bassa quota. Per questo la sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso anche per oggi e domani un codice arancione per ghiaccio su tutto il territorio con l’eccezione di costa e Arcipelago. Solo nelle ultime 24 ore in Toscana sono stati 310 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco, la maggior parte nell’area centrale. Neve e moti ventosi hanno interessato in particolare i territori tra Firenze, Prato e Pistoia che, nonostante il miglioramento serale delle condizioni meteo, questa mattina presentano ancora ghiaccio. 

Al sud neve fin sulla costa ionica, con spiagge imbiancate, e temperature tra gli zero gradi in pianura e oltre meno dieci gradi in Sila. È lo scenario  in cui stamane si è svegliata la Calabria, dove da ieri imperversa l’ondata di maltempo con temperature molto rigide. Nella notte e all’alba di oggi è nevicato anche lungo le coste del settore ionico, tra le province di Crotone e Catanzaro, con panorami mozzafiato per la presenza insolita del manto bianco in riva al mare. Non mancano i disagi, seppur limitati. Chiuse le scuole in diversi comuni dove i sindaci hanno preferito prevenire eventuali problemi collegati soprattutto alla viabilità e alla formazione di ghiaccio. Sono segnalati piccoli smottamenti, nelle ultime 24 ore, lungo le strade secondarie, principalmente a causa della pioggia caduta negli ultimi giorni.

Dopo le nevicate di ieri, anche a quote basse, lungo il litorale jonico, su Gargano, Murgia e Brindisino, la Puglia resta anche oggi sotto l’effetto del Burian che continua a mantenere le temperature rigide. Le forti raffiche di vento gelido da Nord-Nord-Est soffiano soprattutto sulla penisola salentina dove, secondo i meteorologi, supereranno i 50 chilometri orari. Il cielo sarà parzialmente nuvoloso su tutta la regione, con possibilità di ulteriori precipitazioni nevose sulla Murgia barese e tarantina. Le coste esposte sono interessate da mareggiate. Quanto alle temperature, queste faranno registrare valori massimi tra i 7 e gli 8 gradi e valori minimi tra -2 e 4 gradi. 

Nella tradizionalmente mite Sicilia le temperature precipitano. A farla da padrone il vento gelido e neve a bassa quota. La cintura dei monti di Palermo – da Pizzo Manolfo a Monte Cuccio – è imbiancata. Ghiaccio in diverse strade. Anche in altre province, come quella di Agrigento, analoghi scenari e disagi: qui è scattata un’attenta ricognizione delle strade provinciali del comprensorio collinare e montano da parte del personale stradale del Libero consorzio comunale di Agrigento per assicurare la transitabilità dei mezzi in sicurezza.

Anche nelle ore notturne infatti ha nevicato ed è stato necessario intervenire con i mezzi spargisale in più punti dei tracciati per evitare la formazione di ghiaccio. Attualmente il transito è possibile solo con catene o pneumatici da neve

Il sindaco di Cammarata, Giuseppe Mangiapane, ha deciso di tenere chiuse le scuole: “Ho emesso una ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado – spiega – vista la presenza di ghiaccio per le strade. Si raccomanda massima prudenza”. A causa del gelo che imperversa sono notevoli i disagi che stanno vivendo gli agricoltori. I problemi maggiori si rilevano nelle aree montane con difficoltà a raggiungere le aziende agricole, si teme per gli ortaggi e per gli alberi già fioriti.

Più in generale il brusco abbassamento delle temperature con l’arrivo del gelo al sud compromette la produzione di peschi e mandorli già fioriti al sud ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico che si è abbattuta sulle coltivazioni. 

 L’ondata di gelo – sottolinea  ancora la Coldiretti – arriva infatti dopo un mese di gennaio segnato al sud da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la Coldiretti – provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura ma lo sbalzo termico i ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra ma anche delle stalle dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie.
 

Coldiretti conclude che siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Tutto ciò ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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Fonte: cronaca agi