In Egitto 10 cristiani copti sono stati uccisi e una ventina sono rimasti feriti in un attacco al pullman su cui viaggiava un gruppo di pellegrini a Minya, 200 chilometri a sud del Cairo, che si è trasformato in una vera e propria esecuzione. L'agguato è stato rivendicato dall'Isis con un messaggio dell'agenzia Amaq, organo di propaganda del gruppo terroristico.
Il ministero dell'Interno ha spiegato che i pellegrini erano partiti da Sohag e avevano visitato il monastero di San Samuele il Confessore a Minya, nell'Alto Egitto. Il pullman è stato attaccato sulla via del ritorno. Il bilancio dell'attacco fornito dal sito Al Masdaar potrebbe essere piu' pesante perche' altre persone sono state trasportate negli ospedali vicini e non ci sono notizie sulle loro condizioni. Video diffusi sui social mostrano l'uccisione dei pellegrini a bordo del pullman, con colpi sparati a bruciapelo.
Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha offerto sostegno alle vittime: "Sono in lutto, profondamente rattristato per i martiri caduti oggi nelle mani di traditori che stanno tentando di danneggiare il nostro Paese", ha twittato, augurando pronta guarigione ai feriti e ribadendo la "determinazione a proseguire negli sforzi per combattere l'oscurità del terrorismo e perseguire i criminali". Il gran muftì d'Egitto, Shawki Allam, ha condannato duramente l'attacco affermando che "il sangue egiziano è unico, senza eccezioni o discriminazioni". "Non c'è differenza tra un musulmano e suo fratello cristiano", ha aggiunto citando il divieto del profeta Maometto di compiere violenze contro i civili e contro i fedeli delle tre religioni monoteistiche.
Lo scorso maggio nella stessa zona un commando di uomini incappucciati aveva ucciso 28 persone, un'altra strage firmata dal gruppo jihadista. L'Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, ha sottolineato che l'attacco è una dimostrazione della "sfida" sulla sicurezza che l'Egitto sta affrontando e ha ribadito il sostegno dell'Europa agli sforzi per sconfiggere il terrorismo.
Da dicembre 2016 lo Stato islamico e il gruppo ad esso affiliato nella penisola del Sinai hanno rivendicato vari attentati che hanno causato più di cento morti in luoghi sacri cristiani al Cairo, a Tanta e ad Alessandria. La sicurezza intorno alle chiese è stata rafforzata. In Egitto i copti sono 10 milioni e rappresentano la principale minoranza religiosa in un Paese di 85 milioni di persone a netta maggioranza musulmana.
Vedi: L'Isis ha colpito ancora i cristiani in Egitto
Fonte: estero agi