"L'interdittiva alle imprese minacciate dalla mafia diventi l'extrema ratio"


AGI –  ‘Vaccinare’ le imprese contro la penetrazione della criminalità invece che sottrarle agli imprenditori, costruendo una ‘sinergia’ tra magistratura e università da un lato e magistratura, università e prefetti dall’altro. E’ il tema del corso di formazione che si apre questa settimana, a partire da domani 6 ottobre e fino a venerdì 8 ottobre, al complesso monumentale dello Steri a Palermo, dove 80 magistrati e 50 studenti saranno impegnati nella tre giorni: “Prevenire il condizionamento criminale dell’economia: dal modello ablatorio al controllo terapeutico delle aziende”. “Il corso è intitolato a Paolo Borsellino – spiega all’AGI Costantino Visconti, docente ordinario di Diritto Penale ed esperto formatore del corso – e non accade spesso che la magistratura, tradizionalmente gelosa della propria indipendenza, si apra all’Università, e, in questo caso, all’Università di Palermo. Sostenere le imprese, ‘vaccinarle’ contro la mafia, non emettere interdittive o decidere confische fin dove sia possibile: bisogna spingere le due ali, quella prefettizia e quella giudiziaria, a volare insieme all’unisono per proteggere le imprese, e gli imprenditori”.

Ali, e non più – o non solo – bracci di una tenaglia: “Interdittiva e confisca – prosegue Visconti – devono diventare l’extrema ratio, poiché abbiamo altri strumenti che possono neutralizzare tentativi di corruzione e di mafia in tempo e senza spossessamenti gestori, salvaguardando la continuità dell’impresa. Spero che in questo convegno il governo, che sarà presente, dia anche una sua linea precisa in questa direzione“.

Il Corso di formazione e’ organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Università degli Studi di Palermo. Vi partecipano, tra gli altri, la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, e quella della Giustizia, Marta Cartabia, mentre l’intervento conclusivo sarà del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto Garofoli. Nel corso ‘Compliance, sviluppo aziendale e prevenzione del crimine’, a cui parteciperà, tra gli altri, il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, si parlerà delle strategie degli apparati dello Stato in quella che appare come una nuova stagione del contrasto alla mafia, sempre meno dettata da protagonismi mediatici e da “caccia alle streghe”.

“Esiste – sottolinea Visconti all’AGI – un piano aggressivo, che prevede la sottrazione dell’impresa ai proprietari e il suo incameramento; e ne esiste un altro, terapeutico: l’impresa sana non viene sequestrata ma sottoposta a controllo. È una sorta di tutoraggio, con l’alleanza degli stessi proprietari: si entra nell’azienda, la si ‘vaccina’ e la si restituisce ai titolari”. La sperimentazione è partita da tempo, e ha visto prese di posizioni di disponibilità sia del Viminale sia della Dia (al corso parteciperà anche il capo, Maurizio Vallone), ma oggi è l’arrivo del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) ad accelerarne i tempi.

“È in vista – sottolinea Visconti – quel che si puo’ definire un nuovo Piano Marshall, che prevede l’arrivo di tanto denaro pubblico. Cambia, pero’, il paradigma, dobbiamo tendere la mano agli imprenditori e alle aziende, affiancandole nell’opera di difesa dai tentativi d’infiltrazione criminale. Dobbiamo riuscire a riservare interdittive e confische alle imprese inguaribili, offrendo sempre piu’ affiancamenti e sostegno alle imprese che vogliono operare nella legalità”. “Questo modello – conclude Visconti – sta dando grandi risultati. Il padre è Giovanni Falcone, un visionario, che lo aveva ipotizzato quando era al  ministero della Giustizia”.

Source: agi