L'Inghilterra torna in lockdown


L’Inghilterra torna in lockdown. Non radicale come a marzo e aprile, ma il messaggio che il premier Boris Johnson ha lanciato in un discorso televisivo, è chiaro: “restate a casa per salvare il servizio sanitario e le vostre vite”. Le misure saranno in vigore da giovedì fino al 2 dicembre e riguardano tutte le attività non essenziali. Resteranno aperte le scuole, ma tutti quelli che possono lavorare in smart working devono farlo. 

In queste quattro nuove settimane di chiusura saranno chiusi tutti gli esercizi commerciali non essenziali e gli inglesi non potranno uscire di casa se non per motivazioni vitali come comprare da mangiare o andare dal medico. Le università tuttavia rimarranno aperte.
 

“Non torneremo al blocco totale di marzo e aprile” ha detto Johnson, “le misure che ho delineato sono molto meno primitive e meno restrittive. Tuttavia, temo, da giovedì il messaggio di base è lo stesso: resta a casa, proteggiamo il servizio sanitario nazionale e salviamo delle vite”.

Il primo ministro britannico ha ammesso in conferenza stampa che i lockdown a livello regionale non hanno funzionato. “La nostra speranza era che attraverso forti azioni locali e forti leadership locali avremmo potuto abbassare i tassi di infezione”, ha detto Johnson. “Nessuno vorrebbe imporre questo genere di misure da nessuna parte. Come abbiamo visto dai dati, dobbiamo essere umili di fronte alla natura”. 

 Senza un nuovo lockdown per arginare il contagio da Covid, il Regno Unito rischia di contare “migliaia di morti al giorno”, ha aggiunto il primo ministro. “Come in gran parte d’Europa, il virus si sta diffondendo ancora più rapidamente che nello scenario peggiore dei nostri esperti. I loro modelli suggeriscono ora che, se non agiamo, potremmo registrare in questo Paese migliaia di morti al giorno, un picco di mortalità, cioè, maggiore di quello al quale abbiamo assistito in aprile”.

 

 

 

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Fonte: estero agi