”L'indifferenza e il non scegliere sono immorali". Draghi celebra il 25 aprile


AGI – Una Festa della Liberazione diversa da quella silenziosa dello scorso anno, ma pur sempre segnata dalle misure di restrizione contro il covid-19. Sergio Mattarella è giunto alla scalea dell’Altare della Patria che lo scorso anno salì solo, accolto quest’anno dai presidenti delle Camere, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dal presidente della Consulta Giancarlo Coraggio, dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, dal capo della Polizia Lamberto Giannini.

Le parole di Draghi

Il presidente del Consiglio, dopo aver presenziato alla deposizione di una corona all’altare della Patria, ha visitato il Museo storico della Liberazione con il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.  “Libertà e diritti non sono barattabili con nulla. Ma sono più fragili di quanto non si pensi”, ha poi detto in via Tasso celebrando il 25 aprile. “Constatiamo con preoccupazione l’appannarsi dei confini che la storia ha tracciato fra democrazie e regimi autoritari, qualche volta persino fra vittime e carnefici”.

Per Draghi “questa ricorrenza non deve invecchiare” perché” “conoscere in profondità la storia di quegli anni” significa essere “più consapevoli dei valori repubblicani e di come sia essenziale difenderli”.

Poi aggiunge, “Vediamo crescere il fascino perverso di autocrati e persecutori delle libertà civili. Soprattutto quando si tratta di alimentare pregiudizi contro le minoranze etniche e religiose. Il linguaggio d’odio che sfocia spesso nel razzismo e nell’antisemitismo contiene sempre i germi di potenziali azioni violente. Non va tollerato. È una malapianta che genera consenso per chi calpesta libertà e diritti, quasi fosse un vendicatore di torti subiti, ma diffonde soprattutto il veleno dell’indifferenza e dell’apatia”.

Celebrazioni al tempo del Covid

Tutti hanno però indossato le mascherine e hanno mantenuto il distanziamento. Piazza Venezia era off limits alla circolazione e anche alla presenza di giornalisti, sia per motivi di sicurezza che per evitare assembramenti. 

Poco dopo le 12 poi, Mattarella riceverà al Quirinale le alte cariche dello Stato, per un cerimonia che solitamente si svolgeva in una città italiana. Pochissimi gli ammessi ai saloni del Palazzo per la cerimonia, che verrà trasmessa in diretta televisiva.

La visita di Mattarella al Quadraro

Il Presidente della Repubblica si è recato, dopo la deposizione della corona all’Altare della Patria, in piazza dei Tribuni, nel popolare quartiere romano del Quadraro, dove si svolse una delle pagine più tristi e poco ricordate della storia di Liberazione. Mattarella ha deposto una corona di alloro davanti al monumento che ricorda il rastrellamento e la deportazione di molti abitanti del quartiere. 

Il 17 aprile 2004, il Municipio X di Roma, nel cui territorio ricade il Quadraro, è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civil. Medaglia d’oro al merito civile – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al merito civile «Centro dei più attivi e organizzati dell’antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste.     

L’operazione, scattata all’alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento.

Le Frecce tricolore, come tradizione, hanno solcato il cielo di Roma, sopra all’Altare della Patria, disegnando i colori della bandiera in occasione della festa di Liberazione subito dopo la deposizione.

Source: agi