L’India torna seconda al mondo per numero di contagi. E approva Sputnik


AGI – L’India ha autorizzato il vaccino russo Sputnik V: lo ha annunciato un importante produttore farmaceutico locale, Dr Reddy, in una nota. “Siamo davvero contenti di avere ottenuto l’autorizzazione per l’uso di emergenza dello Sputnik V in India”, si legge nel comunicato della società, che diventa la terza produttrice di vaccini nel subcontinente.

Intanto, il nuovo record giornaliero di contagi, ben 168.912, ha collocato l’India al secondo posto tra i Paesi più colpiti dalla pandemia, con 13.527.717 nel complesso, una cifra inferiore solo a quella degli Stati Uniti e di poco superiore a quella del Brasile.

La crescita esponenziale delle infezioni, all’inizio di febbraio erano state registrate poco meno di 10 mila casi, sta preoccupando il governo di New Delhi che ha bloccato le esportazioni del farmaco Remdesivir, usato nei pazienti affetti da Covid nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sostenga la sua inefficacia nel limitare la mortalità del virus, e sta provando ad accelerare la campagna di vaccinazione, una delle più grandi e complesse al mondo.

I numeri indicano come il numero quotidiano dei casi sia cresciuto del 65% rispetto a settembre quando l’India superò per la prima volta la soglia delle 100mila infezioni in 24 ore. Quanto al numero dei decessi confermati, 904 in un solo giorno, si attesta a 170.179.

La rapida diffusione del virus arriva mentre le autorità sanitarie cercano di dare un impulso alla campagna di vaccinazione, rivolta finora agli over 45. In questo senso, l’India ha superato un primo importante scoglio, nella giornata di sabato, arrivando a somministrare 100 milioni di dosi nei primi 85 giorni di vaccinazione e immunizzando così, secondo i dati raccolti da Bloomberg, il 4% della popolazione.

L’India ospita due centri di produzione di vaccini anti Covid: Covishield, dedicato al siero AstraZeneca, sviluppato attraverso un accordo con il Serum Institute of India, il più grande produttore di vaccini al mondo; e Covaxin, il vaccino indigeno frutto dell’opera dell’indiana Bharat Biotech. Secondo i dati ufficiali, però, solo 9 milioni di dosi inoculate portavano l’etichetta Covaxin, mentre il 90% delle somministrazioni sono uscite da Covishield.

Con 12,2 milioni di persone vaccinate con entrambe le dosi, e una popolazione di 1,35 miliardi di individui, l’India si trova davanti a una sfida gigantesca che dovrebbe portare il Paese a somministrare una media di circa 4 milioni di dosi al giorno.

Source: agi