L’ILIADE RIVISITATA DA HOLLYWOOD


Stasera su Rete 4 intorno alle 21,30 “Troy” regia di Wolfang Petersen

​Spettacolare manipolazione del mitico racconto omerico, che già di suo trasfigura l’epico scontro tra achei e troiani (come è noto il testo definitivo fu elaborato dopo una travagliatissima revisione e traslitterazione delle fonti già esistenti), “Troy” (2004) regia di Wolfang Petersen, nasce libero dalla necessità di rispettare l’edizione definitiva dell’ “Iliade”, accordato all’esigenza hollywoodiana d’imbastire un kolossal, una renovatio o un momentaneo ritorno al genere mitologico che di strepitose fortune godette nel mondo  nei primi anni del muto e poi a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. 

​E per quanto “peplum” così smaccatamente lontano dall’edizione comunemente accettata del grande poema omerico, il film di Petersen – concepito già ab origine come blockbuster d’una stagione cinematografica – proprio in quanto puro divertissement e spettacolo fa del “tradimento” del testo (accompagnandolo con i meccanismi tipici del genere, primo tra tutti il divismo) il punto di forza del suo successo, senza troppo badare alle prevedibili e immancabili lagnanze dei critici “puristi”, per i quali il genere è sempre stato considerato una pratica scopertamente commerciale. Accettandolo sul piano spettacolare evidenziarne le diversità rispetto all’ “originale”  appare dunque operazione retorica. 

​Al regista e sceneggiatore tedesco Wolfan Petersen dalla scarna filmografia, ma già campione d’incassi con “La storia infinita” (1984) – che gli aprì le porte della megalomania hollywoodiana – un ulteriore riconoscimento della Mecca del cinema mondiale arriva dal box-office con un incasso complessivo di quasi mezzo miliardo di dollari.