Libri in libertà, una mostra celebra Baj alla Braidense


Un dialogo tra l’autore, le immagini e le parole, realizzato in edizione limitata contenente opere grafiche. Sono i libri d’artista, dove “ogni pagina è una sorpresa, un gioiello”. Dal 3 maggio al 6 luglio 2024 la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Accademia di Belle Arti di Brera, in stretta collaborazione con l’Archivio Baj di Vergiate, hanno organizzato “Baj. Libri in libertà” una mostra che celebra Enrico Baj (Milano, 1924 – Vergiate, 2003) nell’anno in cui ricorrono i cento anni dalla sua nascita. L’artista era molto legato all’Accademia di Brera, dove aveva studiato. L’esposizione, presenta ben ventisei libri d’artista dei circa cinquantasei realizzati da Baj nel corso della sua vita. Le opere esposte provengono principalmente (ben 20) dall’Archivio Baj ma sono presenti anche volumi conservati nella Biblioteca Nazionale Braidense e nella Biblioteca d’Arte
Contemporanea “Guido Ballo” dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Una rassegna unica sul grande pittore e scultore milanese che durante tutta la sua attività si è mosso “tra anarchia e patafisica, antagonismo e surrealtà, gioco e impegno”, a cura di Angela Sanna, Michele Tavola e Marina Zetti.
Ci sono volumi creati negli anni Cinquanta, primo fra tutti il De Rerum Natura, del 1958, fino all’ultimo, Sull’acqua, pubblicato nel 2003. Questo percorso metterà in evidenza il fertile rapporto con la letteratura e in particolare con la poesia, che è sempre
stata tra i suoi principali interessi e che ha costantemente ispirato la sua opera. Saranno così evidenziati sia il suo “dialogo a distanza” con i grandi autori del passato, da Lucrezio a Marziale a Lewis Carroll, sia il suo lavoro a stretto contatto con scrittori, poeti e critici internazionali come André Breton, Raymond Queneau, André Pieyre de Mandiargues, Benjamin Péret, Jean-Clarence Lambert, Jorge
Luis Borges, Édouard Jaguer, Joyce Mansour, Yvon Taillandier. Accanto a questi figureranno anche autori italiani di spicco come Edoardo Sanguineti, Alda Merini, Roberto Sanesi, Guido Ballo, Giovanni Giudici. “Tra anarchia e patafisica, antagonismo e surrealtà, tra gioco e impegno, si è mosso Enrico Baj durante la sua lunga attività d’artista – dichiara Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense – Ed anche le sue opere seguono questa polutropa predisposizione a cogliere gli aspetti più grotteschi ed ironici della società che gli fu contemporanea, quel secondo Novecento così denso di contraddizioni dopo la fine della guerra, sancita tragicamente con lo scoppio della bomba atomica, e i decenni a seguire in cui al consumismo del boom economico faceva da contraltare l’utopia socialista.
L’attivismo di Baj non fu però solo politico, bensì eminentemente di tipo artistico, fondando movimenti, in primis la pittura nucleare, partecipandovi (il secondo surrealismo), scrivendo su riviste e giornali, animando gruppi e circoli di intellettuali, aprendosi a collaborazioni e sodalizi internazionali”. I libri d’artista “esemplificano ulteriormente la creatività di Baj” che produsse, spesso con l’ausilio del mitico stampatore Giorgio Upiglio, “alcuni piccoli capolavori a partire da quel primo gioiello del “De rerum natura”, passando per “Dames et Généraux”, fino al “Meccano ou l’analyse matricielle du langage” che strinse la collaborazione con Raymond Queneau. Tra tutti il più poetico, il “Baj Merini” a ricordare l’amicizia con Alda Merini e quei versi a lui dedicati e che ne riassumono il carattere immaginifico con cui affrontò la vita: “Baj, ricorda il tempo della passata avventura/ quando il treno che conglobava i poeti/ lungo porte di ferro/ a perdonare questi spazi orrendi/ che tu solo chiamavi fantasia”. La rassegna, accompagnata da un catalogo pubblicato da Scalpendi editore, è suddivisa in dieci sezioni – Classici e nucleari, Breton e il Surrealismo, Poeti a Parigi, Queneau e il gioco combinatorio, Nudi, vesti, merletti, Poeti a Milano, La cravate ne vaut pas une médaille, Onorificenze e onori, Bestiari e mostri, Revival o l’arte del ricordo – l’esposizione seguirà un percorso cronologico e tematico. “Questa rassegna, dedicata agli straordinari libri d’artista di Baj realizzati a partire dagli anni Cinquanta sino all’ultimo pubblicato nel 2003” osserva Giovanni Iovane, direttore dell’Accademia di belle arti di Brera “anticipa quella che Palazzo Reale, nell’ottobre del 2024, dedicherà a Baj nel centenario della sua nascita”. La mostra alla Braidense, come ha ricordato la moglie dell’artista scomparso nel 2003, Roberta Cerini Baj è la prima organizzata per le celebrazioni. “E ne sono contenta – ha detto – poi ne seguiranno altre, ma qui c’è un Baj meno conosciuto, se si vuole approfondire si vede quante similitudini ci sono tra l’opera grafica e quella pittorica. Baj ci metteva l’anima nei libri. La mostra è bella, mi piace, sono soddisfatta”. (AGI)