Sono gli “Elena Ferrante” di Spagna, si sono nascosti per un pò di tempo sotto il nome di una donna, “Carmen Mola”, per poi uscire allo scoperto e rivelare la loro identità. Del resto per Jorge Diaz, Agustin Martinez e Antonio Mercero, tre sceneggiatori e scrittori, dopo il grande successo avuto con “La Bestia” vincitore del premio Planeta 2021 ed edito da Salani, uscire allo scoperto alla fine è stato un gioco ma anche una tappa obbligata. In Italia, negli ultimi mesi è stato pubblicato anche il romanzo “La sposa gitana”, nuova edizione rispetto a quella del 2019. E’ un altro thriller mozzafiato che in realtà è il primo caso dell’ispettore Elena Blanco. La detective cerca di capire cosa c’è’ dietro alla morte di una promessa sposa.
Ma i Cermen Mola non si fermano e sono al lavoro per dare vita a una vera e propria serie: “Si – raccontano all’AGI – lavoriamo per produrre in totale cinque romanzi, il quinto uscirà in autunno. La nostra ispettrice? E’ una donna la cui figura si andrà evolvendo. Cresce con le storie, con le sue manie e fragilità. E noi siamo davvero felici che l’Italia possa avere l’occasione di conoscere le avventure di Elena Blanco e le vicissitudini della brigata di polizia che dirige”. Nella Sposa Gitana, l’ispettrice Blanco, quando ritorna all’alba esausta dopo una delle sue note notti di bevute e sesso occasionale, compie il solito rito: esaminare le immagini di una fotocamera che ha piazzato davanti al portone del suo palazzo. Chi ha paura di vedere? O meglio, chi più di ogni altra persona al mondo vorrebbe vedere? C’è un caso irrisolto nel passato di questa eccezionale ispettrice di polizia. L’unico della sua carriera. È molto più di una delusione, è un profondo trauma che ha sconvolto la sua vita e che continua a perseguitare ogni secondo della sua esistenza. Per ora deve mettere da parte i suoi demoni perché la BAC, la brigata speciale che dirige a Madrid, è chiamata a indagare su un caso molto strano: l’omicidio di una ragazza gitana scomparsa la sera del suo addio al nubilato, e ritrovata due giorni dopo con ancora addosso il vestito della festa. La sua morte, di indicibile sadismo, è opera di una mente spaventosamente crudele. A complicare le cose c’è che il modus operandi è identico a quello di un delitto avvenuto sette anni prima, e la cui vittima era la sorella della ragazza, anche lei uccisa alla vigilia del proprio matrimonio. Ma il colpevole di quell’assassinio è già dietro le sbarre. E cosi, attraverso i luoghi ricchi di storia e misteri di Madrid, Carmen Mola trascina il lettore nella letteratura noir alla ricerca del colpevole.
I protagonisti dei romanzi dei tre scrittori sono soprattutto le donne, ne “La Bestia” a indagare c’è’ Lucia, sorella della vittima e ne “La Sposa Gitana” Elena Blanco, protagonista di una serie: “Ci piace molto che le nostre protagoniste siano donne – spiegano – Ci piace l’idea che la nostra ispettrice sia il contrario dell’archetipo maschile. Ha problemi di alcolismo, un divorzio, ha poche relazioni sociali. Volevamo provare a vedere come sarebbe stato adattare tutto questo in una donna. Le donne non sono mai state presenti nel noir se non in ruoli da vittime. Abbiamo allora voluto rovesciare situazioni ritenute normali e dare a una donna il ruolo di detective solitamente proprio di un uomo. Ci interessa molto il posto che la donna occupa nel mondo”.
Carmen Mola alla fine ha rivelato la sua vera identità: “Abbiamo deciso di presentarci al Premio Planeta dopo aver finito di scrivere ‘La Bestia’ – spiegano i tre autori – avevamo l’impressione di aver prodotto qualcosa di eleggibile per quel premio. Le condizioni però dicono che se vinci devi uscire dall’anonimato e devi ricevere il premio di persona. Magari, se non fosse accaduto, ci saremmo svelati in un altro momento”. I tre hanno già pronto un libro “che risolverà bene un enigma presentato alla fine della Sposa Gitana. E tutti questi libri faranno parte di una saga. Su questo libro – aggiungono – c’è in programma un film anche sul suo seguito”. Come spiegare il successo dei noir? “Probabilmente – dicono i Carmen Mola – perchè i crimini terribili suscitano interesse. Nel noir, ci si serve di eventi potenti per avviare una storia come la scoperta di un cadavere, una strage. Il lettore di oggi si appassiona alle emozioni forti. E sappiamo tutti che il male abita anche in noi ma la nostra forza è che riusciamo a tenerlo sotto controllo. Il male, purtroppo, esercita attrazione. E cosi, ci incuriosiva vedere cosa accede invece nelle persone che non sono riuscite a controllarsi. Chiunque può arrivare a compiere gesti efferati se ci sono circostanze che inducono a farlo”. (AGI)
MLD