Liberazione: identificati resti 4 persone trovati nel Reggiano

+++RPT CON TESTO CORRETTO+++ Nell'immagine del 21 agosto 2024 carabinieri al lavoro nei pressi del giardino di una villetta dove fu trovato un neonato morto e seppellito, a Vignale di Traversetolo (Parma). Un secondo corpo apparentemente di bambino molto piccolo, sepolto nello stesso campo dove il 9 agosto era stato trovato un primo neonato, morto da pochi giorni, anche in quel caso sotterrato. Il ritrovamento è di una settimana fa, ieri sono iniziate le analisi disposte dalla Procura di Parma, con il prelievo del Dna, per avere informazioni su quanto è stato riesumato a Vignale di Traversetolo, nel giardino di una villetta bifamiliare. Questa volta si tratterebbe di ossa, più risalenti nel tempo rispetto al neonato di agosto e anche la datazione precisa sarà importante. Chi le ha viste è convinto che si tratti di un infante. ANSA/ELISABETTA BARACCHI


Dopo quasi 80 anni hanno un nome quattro delle 18 persone i cui resti sono stati ritrovati nel 1991 sepolti nei ‘Cavon’, una palude ricca di stagni artificiali a Campagnola Emilia, nel Reggiano. Lo fa sapere la procura della Repubblica di Reggio Emilia, che è arrivata all’identificazione grazie agli esami genetici affidati al Ris di Parma. Sono i resti di persone scomparse alla fine di aprile 1945, durante i rastrellamenti di partigiani che avvennero nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione. I morti sono Giovanni Caviola, Luigi Rossi, Silvio Davoli e Aristide Ganassi e della loro identificazione sono stati informati i familiari superstiti e il ministero della Giustizia che, negli anni, aveva chiesto notizie, dopo la presentazione di alcune interrogazioni parlamentari. Il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci ricostruisce la storia dell’identificazione. Nel 1991 erano stati trovati degli scheletri nel comune di Campagnola Emilia, riconducibili ad alcune delle persone scomparse alla fine del mese di aprile del 1945 in quel territorio e seppellite in località Cavòn. “Ora la procura – spiega il procuratore Paci – è pervenuta all’accertamento della identità di altre quattro vittime. Le indagini sono state stimolate dalla figlia di una coppia scomparsa che, lo scorso primo settembre, in un’intervista, ha raccontato di avere effettuato nel 2009 il test del Dna per il riconoscimento dei suoi genitori e di non aver avuto più alcuna notizia del suo esito”. “Partendo da questo racconto – ripercorre il procuratore Paci – la procura ha proceduto a ricercare tutta la documentazione custodita in archivio in relazione al rinvenimento di resti scheletrici avvenuto il 9 marzo 1991”. Dalla verifica condotta sul fascicolo processuale, aperto nel 1991 a carico di ignoti, è emerso che sono stati recuperati i resti scheletrici di 18 persone, 15 delle quali con certezza di sesso maschile e tre di sesso non determinabile sulla base degli elementi rinvenuti. E’ stato ritrovato anche un anello che lasciava ipotizzare l’occultamento del cadavere di una donna. L’analisi medico-legale dei reperti scheletrici, condotta secondo le tecniche di indagine all’epoca disponibili, insieme ad altri oggetti ed effetti personali rinvenuti sul luogo dello scavo, hanno consentito, nel 1991, agli specialisti dell’Istituto di Medicina Legale di Modena di arrivare all’identificazione certa di nove persone, tra cui il genitore della signora intervistata, mentre le altre nove non hanno avuto una identificazione. Nel 2009 i carabinieri di Campagnola Emilia hanno depositato al Ris di Parma dieci cassette contenenti resti scheletrici, relative ai nove resti non identificati, per lo svolgimento della caratterizzazione genetica, nel 1991 non effettuata perché non ancora conosciuta. Recentemente sono state accertate col Dna altre tre compatibilità. La quarta è arrivata dalle analisi sulla cassetta attribuita al padre della donna intervistata: sono stati evidenziati due profili distinti, ma nessuno compatibile con lei: uno ignoto e il secondo, invece, attribuibile a un altro degli scomparsi mai identificato. Gli accertamenti sugli altri resti proseguiranno nei prossimi mesi. (AGI)