Libano: scaduto termine tregua, da Idf ritiro solo parziale

epa10944294 Israeli soldiers prepare for the scenario of ground maneuvers at an undisclosed location near the border with Gaza, in Israel, 28 October 2023. According to the Israeli army, 222 people, including foreigners, remain in Hamas captivity in the Gaza Strip. More than 7,000 Palestinians and at least 1,300 Israelis have been killed, according to the Israel Defense Forces (IDF) and the Palestinian health authority, since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it. EPA/HANNIBAL HANSCHKE


È scaduto alle prime ore del giorno il termine fissato per il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano in base all’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, ma Israele ha già confermato che manterrà truppe in “cinque punti strategici” per monitorare il confine. Secondo quanto riferito da funzionari libanesi ai media, poche ore prima della scadenza l’esercito israeliano ha iniziato a ritirarsi dai “villaggi di confine (…) mentre l’esercito libanese avanza”.
Tuttavia l’Idf ha confermato ieri la sua intenzione di “lasciare temporaneamente un piccolo numero di soldati schierati in cinque punti strategici lungo il confine libanese”, nonostante il desiderio delle autorità libanesi di spingere per un ritiro totale, il cui termine in realtà già scaduto è stato prorogato. Il canale libanese LBCI ha riferito che “l’esercito libanese si è schierato durante la notte” nelle località di “Yaroun, Maroun, Blida, Mahbib e Mais al-Jabal”.
Secondo Al Jazeera, le forze israeliane hanno preso posizione nei già cinque punti da loro considerati strategici: una collina vicino a Labbouneh, di fronte alla città israeliana di confine di Shlomi; sulla cima di Jabal Blat, di fronte a Zar’it; sulla collina di fronte ad Avivim e Malkia; di fronte a Margaliot e a Metula. Nessuna delle postazioni dell’Idf si trova all’interno di aree edificate, ma Israele ha dichiarato che impedirà ai “sospetti” di avvicinarsi al confine israeliano e alle nuove postazioni.
L’accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore il 27 novembre, è stato concluso dopo due mesi di guerra aperta tra Israele e Hezbollah, durante i quali le truppe israeliane hanno preso posizione nel sud del Libano al confine con il nord di Israele.
Le autorità stimano il costo della ricostruzione in oltre 10 miliardi di dollari, mentre circa 100 mila libanesi, tra gli oltre un milione di sfollati, sono ancora in esilio, secondo le Nazioni Unite. Nonostante la portata senza precedenti delle distruzioni, in particolare nei villaggi di confine, gli sfollati aspettano di tornare a casa per valutare lo stato dei loro beni e recuperare i corpi dei combattenti tra i loro parenti, lasciati indietro mesi fa. (AGI)