“L’azienda conosce molto bene le nostre posizioni e al Governo e alle istituzioni chiediamo determinazione, visione e coraggio affinché si evitino altri martiri industriali e impoverimento della comunità, partendo da lavoratori e lavoratrici”. Lo dichiara la Uil, con Piero Pallini, a proposito della crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto), che appartiene alla divisione aerostrutture del gruppo, ora a rischio di stop per quattro mesi, perché Boeing ha diminuito sensibilmente il numero delle fusoliere ritirate per il 787, aereo che rappresenta anche l’unica commessa dello stabilimento.
Sono poco meno di mille i dipendenti del sito di Grottaglie, altri 250 gravitano nell’indotto e ulteriori 200 dipendenti Leonardo si sono spostati come trasfertisti in altri stabilimenti Leonardo. Se l’attività si fermasse, i dipendenti rischiano di tornare in cassa integrazione come accaduto nel 2022, quando lo stabilimento ha scontato gli effetti del Covid sull’industria aeronautica internazionale e in particolare sull’aviazione civile.
“Vogliamo scuotere le coscienze di istituzioni e politica – dice la Uil – su una netta presa di responsabilità a fare tutto ciò che necessario affinché lo stabilimento non si fermi, ma anche e soprattutto per contrastare fermamente il rischio che un altro pezzo della manifattura del territorio crolli nell’immobilismo di chi ha il dovere di pianificare presente e futuro di una comunità devastata sul piano occupazionale, economico e dei diritti più in generale”.
“Serve curare la causa e non il sintomo – afferma la Uil -. Curarla significa programmazione e varo di soluzioni strutturali che diversifichino le attuali attività produttive”. (AGI)