Si dichiarano “molto preoccupati” i lavoratori e i delegati sindacali di Leonardo stabilimento di Grottaglie (Taranto), preparandosi alle due ore di sciopero di lunedì. A mezzogiorno ci sarà un presidio davanti alla fabbrica. L’annuncio dell’ad di Leonardo, Roberto Cingolani (tutta la divisione Aerostrutture, di cui Grottaglie fa parte, va incontro ad uno scorporo e ad alleanze con altri partner), solleva dubbi. Oltre a Grottaglie, coinvolti i siti di Foggia, Nola e Pomigliano D’Arco: 4mila gli addetti. Non é chiaro cosa accadrà per Aerostrutture nei prossimi mesi, anche perché Cingolani dichiara che le soluzioni sono allo studio e che si definiranno a marzo, quando il piano industriale dell’azienda sarà aggiornato. “Non staremo a guardare – commenta Davide Sperti della Uilm – e le parole di Cingolani sono una doccia fredda. se questa divisione fa subfornitura su vari programmi, non avrà mai margini di profitto. E quindi insistiamo: si riunisca tutto il ramo aeronautico, si ricrei la vecchia aeronautica che fa della compensazione tra militare e civile la redditività del business, che invece loro hanno segmentato tra Nord che fa velivoli e programmi militari e Sud che per il 95 per cento fa subfornitura per l’aviazione civile”. “Il 13 a Roma dovremo capire cosa ha in testa Leonardo – afferma Michele Tamburrano della Fim Cisl riferendosi all’incontro sulla proroga della cassa integrazione sino a febbraio per i 931 di Grottaglie -. A marzo era chiaro che la divisione Aerostrutture avesse bisogno di una messa a punto, ma ora, non avendo elementi, possiamo solo interpretare. Scorporo è una parola pesante. Eravamo in un momento in cui dopo i sacrifici, forse potevamo cominciare a vedere la luce tra fine 2025-inizio 2026. Invece scopriamo che si sta pensando ad altro”. “Non c’é sito di Aerostrutture che non abbia reagito male a quest’annuncio di Cingolani – sostiene Francesco Brigati della Fiom Cgil -. A distanza di qualche mese da marzo quando ci fu presentato il piano industriale, Leonardo cambia le carte in tavola. Inoltre a luglio, quando abbiamo fatto l’accordo sulla cassa per Grottaglie, sul quale ci rivedremo il 13, di questo non si è proprio parlato. Anzi, si disse che lo stabilimento sarebbe stato multidivisionale e che 250 unità avrebbero dovuto coprire le nuove lavorazioni negli elicotteri”. Secondo Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, “il prospettato scorporo della divisione lascia una marea di incertezze sullo stabilimento di Grottaglie. L’evoluzione cui Cingolani ha fatto cenno, sembra essere il preludio di un disimpegno del socio pubblico nella divisione Aerostrutture. Un errore gravissimo sotto tutti i punti di vista, dalla tutela dei posti di lavoro al controllo di un comparto strategico per l’industria nazionale”. Infine, il consigliere regionale della Puglia Massimiliano Stellato, in vista della convocazione per il 13 dei sindacati da parte di Leonardo per discutere della proroga della cassa integrazione a Grottaglie, ha chiesto “un’audizione congiunta nelle commissioni regionali Industria e Lavoro sulla crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie”. (AGI)