Le trattative per la Brexit sull'orlo della rottura


AGI – È in acque tempestose la trattativa fra Unione europea e Gran Bretagna sui rapporti commerciali post- Brexit. Il premier britannico Boris Johnson è pronto a uscire dai negoziati post Brexit nel giro di ore dopo le richieste dell’Ue, scrive il tabloid britannico Sun.  Il premier britannico rifiuterà le “oltraggiose” richieste Ue delle ultime ore. Johnson potrebbe poi annunciare che la Gran Bretagna andrà avanti con un No Deal che significa una rottura netta da Bruxelles.  Potrebbe fare un discorso alla  nazione in tal senso già domani sera. 

Dopo quattro anni, cinque mesi e 14 giorni di trattative, una fonte vicina al primo ministro ha detto: “Ora è davvero roba da fine partita. Se entro la fine dei colloqui di oggi non ci sarà alcun movimento, ci sarà almeno da chiedersi se vale la pena di continuare.  Non cederemo alle richieste dell’Unione Europea che ci impediscono di riprendere il controllo delle regole sotto le quali vivono i britannici”. E’ molto semplice”.  

Trattative bloccate

Restano in stallo i negoziati tra Unione europea e Regno Unito sull’accordo post-Brexit, dicono fonti europee.  Il capo negoziatore Ue Michel Barnier ha informato gli ambasciatori dei Ventisette che nelle discussioni di ieri tra le due delegazioni non sono stati registrati progressi sui tre temi chiave del negoziato, ovvero pesca, condizioni di concorrenza leale e futuro meccanismo di risoluzione delle controversie.

Accordo ha 50% possibilità

Le possibilità di arrivare ad un accordo post Brexit tra Londra e l’Ue “non oltre il 50%. Lo ha detto il premier irlandese, Micheal Martin.

I nodi della pesca

Ieri notte c’erano notizie da alcuni media su passi avanti in merito alla pesca, ma ciò non è assolutamente vero”. Lo dice il ministro degli esteri irlandese Simon Coveney in un’intervista con la TV pubblica irlandese Rte. Secondo il ministro degli Esteri irlandese “Non vi è stato alcun progresso nella giornata di ieri” sui tre capitoli “molto problematici” del negoziato ovvero “sulla parità delle condizioni e della concorrenza, sulla governance e sulla pesca”. “Mi piacerebbe dare notizie più positive, ma al momento questa trattativa sembra bloccata e gli ostacoli ai passi avanti sono ancora in piedi”, ha concluso Coveney.

La missione di Gove

 Il ministro britannico Michael Gove è andato oggi a Bruxelles per affrontare le questioni commerciali post-Brexit relative all’Irlanda del Nord, ha detto il governo. Gove incontrerà il vice presidente della Commissione europea Maros Sefcovic mentre il governo si prepara a ripresentare un progetto di legge con clausole che toglierebbero all’Ue la possibilità di esprimersi sul commercio post-Brexit che riguarda l’Irlanda del Nord.    

L’incontro – separato dai colloqui in fase di stallo sull’accordo commerciale più ampio – è stato visto dai commentatori come un punto di partenza per la Gran Bretagna, che potenzialmente potrebbe fare marcia indietro sulle clausole controverse, se si riesce a trovare un’intesa su questo punto.  

I colloqui previsti sono stati confermati da Sefcovic, che ha detto che lui e Gove avrebbero discusso il Protocollo dell’Irlanda del Nord nell’ambito del trattato di divorzio della Gran Bretagna. “Stiamo lavorando duramente per assicurarci che sia pienamente operativo a partire dal 1° gennaio 2021”, ha twittato il vicepresidente. 

Sterlina in difficoltà

La sterlina perde terreno a seguito dello stallo dei negoziati sulla Brexit. La valuta britannica scende a 0,9107 sulla valuta europea. La sterlina è leggermente inferiore rispetto al dollaro, a 1,3298, allentando i massimi di 2 anni e mezzo di 1,3540 toccati venerdì.

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Fonte: estero agi