AGI – Aiutare le persone vittime di reati attraverso le loro tracce digitali. Questo l’obiettivo di OsintItalia, la prima associazione italiana che usa le tecniche di ricerca ed esplorazione del web proprie dell’Intelligence, l’Osint, l’Open Source Intelligence appunto, per fini sociali, dalla ricerca di persone scomparse al cyberbullismo, dalla violenza in rete al revenge porn.
Sono molti i Paesi nel mondo che hanno già avviato progetti che si avvalgono di questo genere di metodologia, facendosi supportare da specialisti nelle tecniche Osint. Da qui è nato un vero e proprio movimento di professionisti, ma non solo, che sul web si raccoglie sotto il l’hashtag #OsintForGood e che spontaneamente mette a disposizione della comunità le proprie abilità di ricerca.
Nel 2017, ad esempio l’Europol lanciò il programma “Stop Child Abuse – Trace the Object” e chiedeva alla community online di aiutare le autorità a identificare oggetti contenuti in immagini sessualmente esplicite che coinvolgono minori. I risultati di quell’esperimento furono incredibili. “Dieci bambini salvati da gravi situazioni di maltrattamento e sfruttamento, l’arresto di tre criminali e quasi 26.000 suggerimenti sulle possibili origini degli oggetti”, racconta Alessia Gianaroli, vice presidente di OsintItalia e founder e direttrice scientifica di Deephound, la tech company che lavora nel campo dell’uso strategico delle informazioni online e che è fra gli Strategic Partner della neonata organizzazione.
Negli anni questo genere di operazioni assumono sempre più importanza , tanto che questi “segugi del web” si danno appuntamento in campionati mondiali che hanno come scopo proprio quello di trovare, a partire da tracce sul web, persone scomparse. Un fenomeno non da poco se si pensa che solo in Italia l’anno scorso sono scomparse 13.527 persone e, già dal 2007, il nostro Paese ha istituito il Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse. E solo poche settimane fa, il team di OsintItalia si è qualificato terzo a una di queste competizioni.
Ma cosa significa esattamente usare le tecniche Osint?“. Vuol dire non solo possedere capacità tecniche, ma anche conoscere le regole e il perimetro entro cui queste ricerche possono essere fatte – aggiunge Gianaroli – Non si tratta di una semplice ricerca su Google, l’analisi Osint è un mestiere complesso che richiede pianificazione, metodologia e conoscenze tecniche molto specifiche”.
“L’aumento delle informazioni disponibili in rete è una grande opportunità, ma allo stesso tempo una sfida” prosegue l’esperta, “Trovare il giusto indizio, l’informazione rilevante, al momento giusto in alcuni casi è molto più che impegnativo: il professionista che presta la sua opera a questo genere di ricerche investigative, infatti, è sempre alla ricerca di nuovi strumenti, che spesso sono inaccessibili per costi e risorse quando si tratta di attività di volontariato come quelle promosse dall’associazione, ed è per questo che con Deephound siamo molto orgogliosi e soddisfatti di aver supportato fin dall’inizio la nascita dell’associazione. Tra i nostri obiettivi c’è quello di dotare gli analisti dell’associazione di strumenti e tecnologie verticalizzate nelle attività proprie dell’#OSINT4Good, e con loro specializzare i nostri strumenti per l’uso in ambiti di volontario o bene comune. Speriamo che altri si uniscano a noi seguendo il nostro esempio.”
Founder dell’associazione, oltre ad Alessia Gianaroli, sono Mirko Lapi, Intelligence & Information Security Expert, Antonio Rossi, Fraud Investigation & Corporate Intelligence Expert, Valentina Lavore, Information Security Analyst, Andrea Caldarini, Intelligence & Investigation Agent, Valerio Lilli, Intelligence Analyst e Mattia Vicenzi, Threat Intelligence & Open Source Intelligence Analyst. Lo scopo di OsintItalia è quello di riunire insieme una community di professionisti molto eterogenea (analisti, investigatori, giornalisti, avvocati e tanti altri), utilizzare l’Open Source Intelligence per fini sociali e solidali e realizzare iniziative nazionali e internazionali in ambito di Osint solidale, anche in collaborazione con aziende e istituzioni, permettendo così di aumentare la competenza e la competitività nazionale in questi ambiti.
“Tra gli obiettivi dell’associazione – dice Mirko Lapi, il Presidente di OsintItalia – c’è anche quello di supportare le istituzioni attraverso l’uso della metodologia Osint, creando un punto di riferimento ‘competente’ che possa offrire il proprio know-how alle autorità impegnate in ricerche investigative. Inoltre, siamo consapevoli che ci sono associazioni che già operano, con un approccio più tradizionale, in alcuni degli ambiti in cui forniremo un contributo, quindi intendiamo rivolgerci anche a loro mettendo a disposizione l’expertise dei nostri soci”.
Source: agi