AGI – Prove dissolte nella nebbia: l’editore olandese del libro nel quale veniva rivelata l’identità del presunto “traditore” di Anna Frank – in pratica, l’uomo che avrebbe rivelato ai nazisti il nascondiglio della sua famiglia ad Amsterdam, permettendone così l’arresto e la deportazione – ha annunciato il ritiro del volume, con tanto di scuse.
A quanto scrivono sia la Bbc che la Zeit, in una nota l’editore Ambo/Anthos afferma che la decisione di togliere dagli scaffali il volume “Il tradimento verso Anna Frank – Un’indagine” a firma della scrittrice canadese Rosemary Sullivan è stata presa in seguito “alle nuove conclusioni delle ricerche storiche effettuate” e prega le librerie di procedere con rapidità alle rese.
In più, la Ambo/Anthos “torna a chiedere scusa a tutti coloro che si sentono feriti dai contenuti del libro”.
È nel nascondiglio in cui aveva trovato rifugio dal 1942 al 1944 con la famiglia ed altre quattro persone che Anna Frank aveva scritto il “Diario” che l’ha trasformata in uno dei simboli più potenti dell’Olocausto.
Dopo la scoperta del nascondiglio in una casa sul retro al Prinsengracht, i vari membri della famiglia Frank furono deportati in diversi campi di concentramento.
A 78 anni di distanza ancora non si sa chi abbia fatto la soffiata ai nazisti sul nascondiglio, decretandone il terribile destino.
Ebbene, lo scorso gennaio aveva fatto furore la tesi di Rosemary Sullivan, secondo la quale sarebbe stato un notaio di Amsterdam – tale Arnold van den Bergh – a rivelare agli occupanti nazisti l’esistenza del nascondiglio di Anna Frank.
Il movente, per così dire, sarebbe stato quello di proteggere se stesso e la propria famiglia da una possibile deportazione.
Il notaio era membro del Consiglio ebraico della capitale olandese. A detta di Sullivan, la sua scoperta si basa su ricerche condotte per oltre cinque anni insieme ad un ex agente dell’Fbi, Vince Pankoke, secondo il quale la probabilita’ di essere giunti alla verità era “dell’85%”.
A fronte delle polemiche esplose subito dopo il libro, i due si erano difesi affermato che “si trattava solo di una teoria”.
In effetti, diversi storici avevano da subito espresso notevoli dubbi circa la consistenza delle prove esposte nel libro. Curiosamente, a quanto afferma la Bbc, anche le nuove ricerche storiche che adesso hanno portato al ritiro del libro sarebbero state condotte da un ex impiegato dell’Fbi.
L’accusa è pesante: “Non ci sono evidenze serie” per sostenere che fosse il notaio van den Bergh il “traditore” che avrebbe rivelato ai nazisti il nascondiglio della famiglia Frank.
In generale, le ricerche condotte per il libro vengono definite “amatoriali”.
Parole dure sono arrivate anche dalla nipote di van den Bergh, Mirjiam de Gorter, che ha chiesto di ritirare dal mercato anche la versione inglese del libro, pubblicato negli Stati Uniti da Harper Collins: “Con questa storia hanno cercato di sfruttare la storia di Anna Frank falsificando la storia e causando una enorme ingiustizia”.
Source: agi