Le rette delle scuole private e paritarie devono essere pagate nonostante lo stravolgimento del calendario imposto dall’emergenza coronavirus? L’associazione che raccoglie 12.500 scuole cattoliche non ha dubbi: il regolare versamento delle quote serve a garantire la continuità e la qualità dell’istruzione di circa un milione di bambini.
“Le scuole dell’Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica (Agidae) e Fidae vigilano e sono costantemente impegnate a garantire una differita didattica on line e gli insegnanti sono concentrati a portare a termine l’anno scolastico secondo le direttive del Miur per far conseguire agli alunni e studenti i regolari titoli scolastici” dicono Francesco Ciccimarra e Virginia Kaladich, presidenti di Agidae e Fidae, “le rette scolastiche devono essere pagate in quanto annuali e permettono la valutazione degli apprendimenti conseguiti considerato che l’attività didattica si progetta, opera e cresce anche in questo difficile periodo”.
Secondo le due associazioni “la pressione sociale che rivendica, in base alla chiusura governativa, il diritto a non pagare è congruo nella scuola dell’infanzia così come nei nidi dove il servizio didattico-educativo è venuto a mancare totalmente. Ove invece la Scuola è stata parzialmente chiusa viene riconosciuto uno sconto percentuale sulla retta del periodo interessato visti gli ammortizzatori sociali straordinari oggi previsti dal Governo. La gestione e la decisione dell’emergenza grava sulla responsabilità dell’ente gestore che deve valutare responsabilmente l’impatto degli sconti di retta sugli equilibri complessivi della gestione scolastica”.
Vedi: "Le rette delle scuole private vanno pagate"
Fonte: cronaca agi