L’economista Stefano Zamagni, Jeffrey Pfeffer uno tra i più noti teorici del business, Tal Ben-Shahar, docente di psicologia positiva e leadership, gli economisti Maria Sophie Aguirre e Enrico Giovannini, Marco Simoni, Presidente di Human Technopole, il professore Luca Solari, unico italiano fra i primi 30 influencer in tema HR nella classifica 360 thinkers. Ecco solo alcuni dei grandi personaggi che sabato 2 maggio daranno vita a Venture thinking, il primo acceleratore di ecosistemi imprenditoriali. Appuntamento dalle 15 alle 20 su venturethinling.it per un grande evento in streaming durante il quale si getteranno le prime basi di un percorso post-covid per ridisegnare l’orizzonte produttivo e organizzativo del nostro sistema economico.
«Dire Ne usciremo insieme non può essere solo uno slogan» afferma Daniele di Fausto ideatore dell’evento – insieme al filosofo Franco Bolelli e agli ideatori del progetto filosofico Tlon Maura Gancitano e Andrea Colamedici – e Ceo di eFM, società che da vent’anni è leader nella digitalizzazione d. Non ha dubbi l’imprenditore digitale «per uscire da una crisi senza precedenti c’è bisogno di pensieri e di azioni senza precedenti». Ed è proprio una call to action innovativa quella che il think tank rivolgerà sabato al mondo dell’imprenditoria italiana «Proporremo alle grandi aziende di fare “innovazione solidale”: ovvero investire sulle PMI della propria filiera fornendo loro strumenti e competenze per uscire insieme dalla crisi». Phoenix è il nome di questo progetto ambizioso «che prevederà – proseguono da eFM – la costruzione di un programma di accelerazione e una piattaforma ecosistemica capace di dare sostegno fino a 150 PMI grazie all’investimento in competenze e risorse da parte delle nostre grandi corporate e con loro di tutta l’Italia».
Durante il webinar oltre a lanciare questo progetto solidale si analizzerà la rivoluzione che attende tutti noi nel dopo emergenza. Ma quali saranno le principali trasformazioni che dovremo aspettarci nel mondo del lavoro post-covid? «Il primo passaggio – dice l’esperto – paradossalmente, è culturale: dobbiamo accettare che il mondo è cambiato ed imparare immediatamente a abitarlo. La velocità da elemento emergenziale diviene tratto ordinario e bisogna quindi cambiare mindset: da linearità ad esponezialità; da estrazione a generazione; da specializzazione a condivisione. La digitalizzazione “coatta” a cui siamo andati incontro, non può significare solamente imparare ad usare Zoom e Skype, ma significa ragionare ed agire in maniera collaborativa».
La prima sfida sarà quella di imparare a pensare e a progettare sé stessi in funzione degli altri «fino a oggi open innovation ha significato, sostanzialmente, adottare qualche startup per realizzare questo o quel progetto. Importante per carità, ma è necessario iniziare ad essere strutturalmente open» aggiunge Di Fausto. Secondo l’imprenditore infatti «la situazione economica, la tecnologia, le competenze permettono e impongono che le aziende condividano risorse, know how e idee». Ragionare individualmente non è più possibile. Il COVID ha mostrato la fragilità e la interconnessione delle filiere.
E la neo-centralità delle relazioni influenzerà anche il modo che abbiamo di concepire i luoghi di lavoro e in questo senso la visione di eFM è rivoluzionaria «Nel prossimo futuro la funzione non coinciderà più con l’edificio che la ospita: gli uffici (così come le scuole, gli ospedali, i musei) non saranno più uno spazio, quanto piuttosto l’insieme delle relazioni che tengono uniti chi li vive, anche se non sono in quello spazio. Progettare un ufficio (come una scuola o un ospedale) significherà progettare la qualità di quelle relazioni, a prescindere di dove si trovino di volta in volta fisicamente le persone». Insomma, siamo al centro di una rivoluzione ma sempre interconnessi e questo non può che portare a una profonda ridefinizione dei rapporti economici e industriali.
La partecipazione a Venture Thinking è libera e gratuita. L’evento è reso possibile dal supporto IESE Business School e Università Campus Biomedico di Roma.
Vedi: Le relazioni definiranno il mondo del lavoro post Covid
Fonte: economia agi