Le missioni del Voyager.


 

 

Esattamente 46 anni fa cominciava il viaggio più epico della storia umana: quello delle sonde Voyager

Da Cape Canaveral, a bordo di un Titan IIIE, veniva lanciata la prima delle due navicelle, Voyager 2, che nei dodici anni successivi incontrò ben quattro pianeti del nostro Sistema Solare: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. È tuttora l’unica sonda ad aver visitato i due giganti ghiacciati, scattando tutte le foto a distanza ravvicinata in nostro possesso di questi mondi e delle loro lune. Lo straordinario poker di pianeti giganti fu possibile grazie a un fortunatissimo allineamento che non ricapiterà per moltissimi anni!

Dopo 46 anni di viaggio, Voyager 2 si sta allontanando da noi a una velocità di 15,4 km/s e si trova a una distanza di 134,21 unità astronomiche: sono 20,1 miliardi di km! La luce, a una velocità di 300.000 km/s, impiega 18 ore e 30 minuti per coprire questa distanza!

Qualche giorno dopo, il 5 settembre, partì Voyager 1, su una traiettoria più rapida che la portò a incontrare qualche mese prima Giove e Saturno, studiarne la luna Titano, e poi allontanarsi dal piano del sistema solare. Voyager 1 non ha mai visitato Urano e Nettuno, ma in cambio è molto più veloce ed è diventata l’oggetto artificiale più lontano: in 46 anni ha percorso 160,90 UA (oltre 24,1 miliardi di km), un tempo di volo per la luce di ben 22 ore e 16 minuti, e continua ad allontanarsi a 17 km/s.

Nel 2007 Voyager 2 attraversò il cosiddetto “termination shock”, ovvero il confine oltre il quale non si avverte più l’influenza del campo magnetico solare. Voyager 1 lo aveva già fatto qualche anno prima, ma non era riuscita a trasmettere dati affidabili. Nel 2012 Voyager 1, e nel 2018 Voyager 2, attraversarono l’eliopausa (dove la densità del vento solare uguaglia quella dei gas interstellari), e da allora si trovano nello spazio interstellare. Sono tuttora funzionanti e ci inviano dati alla strabiliante velocità di 160 bit al secondo.

Lo scorso 30 luglio un errore nei comandi ha mosso la Voyager 2 di un paio di gradi di troppo. Abbastanza per far perdere la comunicazione con noi qui sulla Terra. per fortuna gli ingegneri NASA sono riusciti in poco tempo a far tornare in posizione corretta la sonda, inviando una serie di comandi da terra. Il segnale, dopo aver viaggiato 20 miliardi di km è arrivato alla Voyager 2.

Si prevede che il generatore a radioisotopi sarà in grado di mantenerci in contatto con le sonde fino al 2036, dopodiché continueranno a sfrecciare per sempre nello spazio interstellare, ormai silenziose. Il programma Voyager è una delle pietre miliari dell’esplorazione del sistema solare e uno dei primi “biglietti da visita” della specie umana nello spazio interstellare. Entrambe le sonde sono equipaggiate con il Golden Record, il Disco d’Oro, in cui sono presenti registrazioni in 55 lingue (la voce italiana dice «tanti auguri e saluti»), musica di ogni parte del mondo e oltre 100 immagini.

Le Voyager sono uno dei motivi per andare fieri di appartenere alla nostra specie. Quindi buon compleanno a Voyager 2, buon viaggio a entrambe le sonde e, naturalmente, «tanti auguri e saluti».

Dal web Filippo, Lorenzo e Matteo