Le etichette energetiche sugli elettrodomestici cambieranno da marzo


Meno confusione per i consumatori che possono identificare con più chiarezza elettrodomestici più sostenibili da un punto di vista energetico (secondo l’Eurobarometro Speciale 492 l’etichetta energetica è riconosciuta dal 93% dei consumatori e il 79% la considera quando acquista nuovi elettrodomestici) e uno stimolo in più per i produttori a sviluppare e portare sul mercato dispositivi meno impattanti sull’ambiente.

Questi gli obiettivi delle nuove regole sull’etichettatura energetica per gli elettrodomestici, approvate dalla Commissione Europea e in vigore dal 1 marzo di quest’anno. Ricordiamo che le etichette attribuiscono ad un elettrodomestico un determinato valore di efficienza energetica.

La nuova disciplina riguarda alcuni gruppi di prodotti: frigoriferi, lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie. L’aspetto più evidente dell’iniziativa è che i  segni “+” sugli elettrodomestici saranno abbandonati per tornare alla scala A-G: da A (massima efficienza) a G (bassa efficienza).

Il regolamento quadro sull’etichettatura energetica dell’UE è stato aggiornato e adottato tre anni fa (Regolamento (UE) 2017/1369) e reintrodurrà quindi la classificazione più semplice (che utilizza solo le lettere). Un elemento caratteristico delle nuove etichette energetiche è anche la presenza di un codice QR che fornirà ai consumatori informazioni aggiuntive (non commerciali) sul prodotto esaminato, tutti dati che saranno disponibili e consultabili nel database EPREL dell’Unione Europea.

Il database aiuterà anche le autorità nazionali di vigilanza del mercato a verificare che i prodotti siano conformi ai requisiti in materia di efficienza energetica e che le informazioni sull’etichetta siano corrette. Le nuove regole varranno sia per i consumatori europei che per alcuni Paesi extra UE come la Norvegia e la Svizzera.

La roadmap delle nuove etichette

Le nuove etichette faranno la loro comparsa ufficiale nei punti vendita dal 1 marzo, ma già dallo scorso ottobre, in caso di acquisto di un frigorifero, una lavatrice, una lavasciuga o una lavastoviglie, testati secondo la nuova normativa, è presente nella confezione la nuova etichetta, affiancata a quella vecchia. A novembre poi terminerà la vendita dei prodotti con la sola vecchia etichetta, a dicembre scatterà il divieto di vendita di prodotti con la vecchia etichetta. Mentre da marzo 2024 non potranno più essere vendute i prodotti classe G e alcune classi F (le maglie nere dell’efficienza energetica).

La mission

La nuova etichettatura nasce con l’obiettivo di garantire trasparenza sugli standard di efficienza energetica più elevati, una maggiore attenzione alla sostenibilità e una semplificazione del sistema dalla lettura della classe di appartenenza del proprio elettrodomestico.

Un po’ di storia

Fin dalla loro introduzione nel 1994, le etichette energetiche hanno contribuito a guidare i consumatori nella scelta di prodotti che consumano meno energia e che consentono di risparmiare sui costi. Con il tempo, la scala si è evoluta fino ad arrivare alle classi A+, A++ e A+++. Quando la classe A+++ non è stata più sufficiente a indicare l’effettiva efficienza energetica dei prodotti, si è passati a comunicare ai consumatori il risparmio oltre la classe A+++ con indicazioni confuse come A+++-40%, sebbene le etichette ufficiali continuassero a riportare solo la classe A+++.

L’incoerenza fra etichetta e comunicazione ha generato incertezza, rendendo difficile per il consumatore percepire i reali vantaggi offerti dai modelli in commercio, e ha ridotto il beneficio per un produttore ad innovare in termini di efficienza energetica.


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Fonte: economia agi