Le entrate fiscali sono crollate di quasi il 10%, per colpa del Covid


Crollano le entrate fiscali, a causa delle misure varate del governo per far fronte alla crisi innescata dal Coronavirus. 

Nel periodo gennaio-maggio 2020, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 149.731 milioni di euro, segnando una riduzione di 15,3 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-9,3%).

La sensibile diminuzione di gettito, già riscontrata nel mese di marzo e di aprile, si è accentuata nel mese di maggio (-27,1%) per gli effetti del Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23, che ha disposto il rinvio dei versamenti tributari e contributivi per i soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione, fiscalmente domiciliati nelle zone colpite dall’emergenza.

Dove sono le perdite maggiori

In particolare, nel mese di maggio, le imposte indirette hanno fatto segnare complessivamente una variazione negativa pari a 7,46 miliardi di euro (-35,4% ) imputabile principalmente al risultato dell’Iva sugli scambi interni (-3.835milioni di euro), dovuto sia al complessivo peggioramento congiunturale, sia al rinvio dei versamenti IVA per i soggetti, fiscalmente domiciliati nelle zone colpite dall’emergenza, con ricavi e compensi non superiori a due milioni di euro; le imposte dirette hanno registrato una complessiva diminuzione del 15%.

Le imposte dirette ammontano a 84 miliardi di euro, con un lieve incremento di 465 milioni di euro (+0,6%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il gettito Irpef si e’ attestato a 74,55 miliardi di euro (-2,9%). La flessione è riconducibile principalmente all’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-7,8%) e delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (-9,4%), mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 3,4%.

Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+751 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+853 milioni di euro) che riflettono le performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell’imposta sostitutiva dei fondi pensione (+1,13 miliardi di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.

Le imposte indirette ammontano a 65,64 miliardi di euro e registrano una variazione negativa di 15,77 miliardi di euro (-19,4%). Il notevole calo è imputabile principalmente alla diminuzione dell’IVA (-9,3 milioni di euro pari a -18,7%) e in particolare la componente scambi interni (-7,9 miliardi di euro pari a -18,0%), che ha risentito del rinvio dei versamenti dell’IVA secondo le disposizioni contenute nel Decreto legge 17 marzo 2020, n.18. Anche il gettito dell’IVA sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a 1.4 miliardi di euro (-24,0). Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+43 milioni di euro pari a +10,4%) e l’imposta di bollo (+178 milioni di euro pari a +5,9%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 596 milioni di euro (-29,4%). Le entrate relative ai “giochi” ammontano, nei primi cinque mesi 2020, a 3,8 miliardi di euro (-2,7 miliardi di euro, -41,4%).

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Fonte: economia agi