Le dighe invecchiano, allarme dell'Onu sulla manutenzione


AGI – Messe a dura prova dai cambiamenti climatici, entro il 2050 circa 60 mila dighe che sorgono in aree densamente abitate avranno raggiunto il loro ‘limite di età’, quindi per evitare incidenti i governi devono avviare con urgenza lavori di manutenzione. A lanciare l’allarme sullo stato delle dighe nel mondo è l’Onu in un rapporto globale che ha valutato struttura, manutenzione, capacità e danni alle più grandi infrastrutture situate per lo più in India, Cina, Giappone e Corea del Sud.

“Per evitare il rischio di guasti alle dighe, sovraccarichi o perdite, richiederanno una manutenzione crescente e alcune potrebbero dover essere messe fuori servizio. Molti governi non si sono preparati per queste esigenze”, hanno messo in guardia gli autori dello studio realizzato dall’Università delle Nazioni Unite (Unu).

Una buona manutenzione può garantire che una diga ben progettata possa durare 100 anni senza problemi, ma molte delle grandi dighe odierne sono state costruite molto prima che i rischi della crisi climatica diventassero chiari. 

Oggi, oltre all’usura naturale, le dighe costruite il secolo scorso devono fare i conti anche con i cambiamenti climatici che causano fenomeni meteorologici più estremi e più frequenti. “Il cambiamento dei modelli di pioggia e gli eventi meteorologici più estremi hanno messo le dighe sotto stress che non era previsto dai loro progettisti, superando il limite di durabilità e accelerando il processo di invecchiamento” ha detto Vladimir Smakhtin, direttore dell’Istituto per l’acqua dell’Onu.

Nove dighe su 10 si trovano in soli 25 paesi

La Cina ne ha di più, con quasi 24.000 grandi dighe, mentre molte altre si trovano in India, Giappone e Corea del Sud. Quasi la metà del volume dei fiumi del mondo è già interessata da dighe e la maggior parte delle dighe di grandi dimensioni esistenti sono state costruite tra il 1930 e il 1970, con un’aspettativa di vita prevista di 50-100 anni.

Ci sono circa 16 mila grandi dighe di età compresa tra 50 e 100 anni in Nord America e Asia e 2.300 che hanno più di 100 anni. Dallo scorso anno, oltre l’85% delle grandi dighe negli Stati Uniti operava al di sopra della loro aspettativa di vita. 

“Grandi inondazioni e variazioni delle precipitazioni possono sottoporre queste strutture a uno stress al di là della capacità e possono causare un rischio maggiore di collasso” ha avvertito Duminda Perera, ricercatore senior tra i principali autori del rapporto. “Un incidente a una diga fa rischiare la vita delle persone che vivono a valle e le dighe che invecchiano dovrebbero essere studiate per valutare la minaccia, ma è probabile che i guasti su larga scala rimangano rari” hanno dichiarato al Guardian gli autori della ricerca.

Non sono in vista catastrofi

“Una minaccia più probabile è che, anche senza incidenti gravi, i Paesi dipendenti da grandi dighe come bacini artificiali e per l’energia idroelettrica possano incontrare problemi se non vengono mantenute adeguatamente per far fronte ai cambiamenti climatici” hanno sottolineato i ricercatori dell’Unu. Un problema comune è che piogge più intense causeranno l’erosione a monte dei corsi d’acqua e le inondazioni aumenteranno il flusso di detriti e limo nelle dighe, provocando un accumulo di sedimenti. 

“Non prevediamo catastrofi immediate al livello globale ma di certo queste dighe non stanno ringiovanendo. Questo è un rischio emergente” hanno concluso i ricercatori. Secondo il rapporto Onu, il costo stimato per la loro ristrutturazione è di circa 57 miliardi di euro.

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Fonte: estero agi