AGI – I bambini possiedono delle capacità aritmetiche intuitive già da prima di iniziare a far di conto a scuola. Sebbene ciò sembri poco credibile per i tanti che hanno combattuto con le formule, la geometria e la trigonometria, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, condotto dagli scienziati dell’Università della Pennsylvania, che hanno condotto una serie di esperimenti per dimostrare la loro teoria.
Il team, guidato da Elizabeth M Brannon, ha valutato le abilità di eseguire calcoli approssimativi nei bambini tra sei e nove anni. Questi risultati, sottolineano gli autori, potrebbero avere importanti applicazioni sul modo in cui verranno insegnati i concetti matematici agli studenti delle prossime generazioni. Secondo una teoria consolidata, anche i primati non umani hanno la capacita’ intuitiva di confrontare insiemi di oggetti, riconoscendo ad esempio che un gruppo di 20 punti è più grande di uno da quattro.
I ricercatori hanno eseguito diversi esperimenti per valutare e confrontare la capacità di bambini di età compresa tra i sei e i nove anni e studenti universitari di eseguire divisioni approssimative simboliche e non simboliche. I test sono stati progettati per valutare la capacità di eseguire calcoli nella prima infanzia e anche per esplorare la possibilità che queste abilità innate possano essere utilizzate in futuro per l’apprendimento e l’insegnamento della disciplina.
In una sessione, ad esempio, i partecipanti dovevano risolvere problemi matematici osservando punti o numeri sullo schermo di un computer cadere su un fiore con un numero variabile di petali. Il compito era capire quali delle due quantità fosse più elevata tra i punti tra i petali del fiore sul lato sinistro dello schermo o un singolo petalo con un’altra quantità di punti sul lato destro.
I bambini erano in grado di risolvere l’enigma tra il 73 e il 77 per cento delle volte. Gli adulti erano in grado di rispondere correttamente quasi il 90 per cento dei casi. “Siamo rimasti molto sorpresi – commenta Brannon – dal fatto che anche i bambini che non sono stati in grado di risolvere le divisioni verbali hanno avuto un discreto successo nella versione simbolica del compito. Ad esempio, chiedere ‘quanto fa 4:2?’ poteva confondere molti bambini, ma la divisione approssimativa tramite i fiori sembrava facilitare la capacita’ di individuare il risultato corretto”.
“Abbiamo confermato – conclude – che anche prima dell’istruzione formale in matematica, gli esseri umani in tenera età hanno un senso numerico approssimativo che si basa sulle regioni del cervello che continuano a svolgere un ruolo della matematica formale”.
Source: agi