AGI – Le banche centrali hanno pronto il bazooka contro l’emergenza. Al simposio di Jackson Hole i governatori continuano a iniettare fiducia e, dopo l’apertura di ieri del numero uno della Fed che cambia il suo obiettivo di inflazione, oggi arrivano le parole di Andrew John Bailey (Boe) che assicura di non essere a corto di munizioni. Ma i mercati restano incerti, condizionati dal continuo espandersi della pandemia e dai timori sulla ripresa economica.
Le munizioni della Boe
Per sostenere l’economia dopo lo shock del coronavirus, non mancano le munizioni. A dirlo è il governatore della Bank of England che, intervenendo al simposio di Jackson Hole, assicura di non essere “affatto a corto di potenza di fuoco, ci sono momenti in cui dobbiamo fare le cose in grande e andare veloci. Ad essere onesti sembra che siamo stati fin troppo cauti rispetto alle munizioni che ancora restano“.
A marzo, in risposta al duro colpo inferto dalla pandemia alle attivita’ economiche del Paese, la Boe aveva tagliato il suo tasso di interesse di riferimento allo 0,1% e aveva optato per un’espansione aggressiva del suo programma di acquisto di asset nonché offerto miliardi di sterline in prestiti a banche e imprese. E per il futuro, secondo Bailey, c’è ancora un margine considerevole di allentamento della politica monetaria, anche attraverso il taglio dei tassi di interesse in territorio negativo o l’ampliamento della gamma di asset che acquista.
Il cambio di passo della Fed
Sempre da Jackson Hole era arrivato ieri l’annuncio da parte del governatore della Fed del cambio di obiettivo di inflazione che non sarà piu’ il 2% fisso ma il 2% “in media nel tempo”. Per il numero uno della Federal Reserve un andamento dei prezzi “persistentemente basso crea rischi per l’economia” e mette a repentaglio l’altro obiettivo della Fed, vale a dire il raggiungimento della massima occupazione. Powell ha osservato che la nuova strategia monetaria della Fed “riflette la valutazione dei benefici di un mercato del lavoro forte, in particolare per le comunità a basso e medio reddito, e l’idea che un mercato del lavoro robusto possa essere ottenuto anche senza causare un indesiderato aumento dell’inflazione”.
Una vera e propria rivoluzione rispetto all’era Greenspan, quando bastava l’avvicinarsi alla piena occupazione per giustificare un aumento dei tassi. La revisione del target di inflazione lascerà maggiore spazio di manovra alla Fed, che potrà d’ora in poi tollerare un aumento del costo della vita superiore al 2% “per un certo periodo di tempo” se questo sarà giudicato benefico per l’occupazione e la crescita. In termini di politica monetaria, la Fed sarà dunque libera di mantenere i tassi d’interessi vicini allo zero più a lungo del previsto, anche con un’inflazione in risalita, se l’economia e il mercato del lavoro non daranno cenni certi di risveglio.
I mercati restano incerti
Annunci che però non hanno convinto del tutto le borse. Nonostante le parole dei presidente della Fed e della Boe, la seduta di oggi è stata debole per quasi tutte le piazze finanziarie del Vecchio Continente dove prevale l’incertezza per lo stato di salute dell’economia e per l’andamento della pandemia da Coronavirus. Si conferma il divario rispetto a Wall Street che invece continua a marciare in territorio positivo e inanellando record di performace.
Vedi: Le Banche centrali hanno pronto il bazooka
Fonte: economia agi