Roma, 22 settembre – I mercati finanziari rimangono focalizzati sulle decisioni delle banche centrali, con l’annuncio odierno della Banca del Giappone (BoJ) che ha confermato il mantenimento dei tassi di interesse a livelli negativi, come ampiamente previsto. La BoJ ha inoltre indicato che continuerà con il ritmo attuale degli acquisti di asset e il controllo della curva dei rendimenti, tutto questo nell’ottica di sostenere l’economia nipponica.
La decisione della BoJ è in linea con la sua politica di allentamento monetario, con tassi di interesse a breve termine stabiliti a -0,1%. L’obiettivo principale è stimolare la crescita dei salari e sostenere i livelli di inflazione, in un contesto economico in cui il Giappone deve affrontare una serie di sfide, tra cui l’invecchiamento della popolazione e la stagnazione economica.
Un elemento di particolare rilievo è la flessibilità concessa ai rendimenti obbligazionari, con la BoJ che permette loro di fluttuare in un intervallo compreso tra lo 0,5% e lo 0,5% negativo. Questa mossa rappresenta un tentativo di bilanciare la politica di tassi negativi con la necessità di mantenere la stabilità nei mercati obbligazionari.
Nel frattempo, gli investitori sono attenti ai dati macroeconomici che influenzano l’andamento dei mercati. Gli indici PMI per il settore manifatturiero e dei servizi di Germania, Francia ed Eurozona forniscono indicazioni sull’andamento dell’economia della zona euro. Le previsioni indicano letture ancora deboli, suggerendo una possibile contrazione economica.
In Italia, l’Istat pubblicherà le revisioni delle stime annuali dei conti nazionali per il periodo 2020-2022. È atteso un significativo rialzo per il PIL del 2022, in linea con le previsioni dell’Istituto di Statistica.
Nel Regno Unito, i dati sulle vendite al dettaglio a agosto hanno mostrato una crescita mensile dello 0,4%, superando le aspettative degli analisti. Tuttavia, su base annua, le vendite sono ancora in calo dell’1,4%, riflettendo la complessa situazione economica causata dalla pandemia e dall’incertezza politica.
Infine, la Spagna ha rivisto leggermente al rialzo il PIL nel secondo trimestre del 2023, sottolineando la resilienza della domanda interna nonostante le sfide esterne. Gli investimenti fissi e i consumi delle famiglie hanno sostenuto la crescita economica.