AGI – Compriamo un gadget, uno smartphone o un device di qualunque tipo. Per gli anni a venire il produttore rilascia periodicamente un aggiornamento del software che corregge i bug e ci protegge dalle vulnerabilità. Un giorno, però, gli aggiornamenti smettono di arrivare. A questo punto, per tutti, scatta la necessità di acquistare un nuovo dispositivo. È se non fosse esattamente una necessità? E se fosse possibile utilizzare i nostri dispositivi in sicurezza anche quando il produttore smette di fornire aggiornamenti software? Parliamo di obsolescenza tecnologica (quello stato di cose per cui il nostro device diventa inutilizzabile in sicurezza, lato software e hardware), peggio ancora quando è programmata (quando cioè le case produttrici peggiorerebbero di proposito le prestazioni dei dispositivi più vecchi per spingere gli utenti a comprare quelli nuovi. Ricordate il caso di Apple e Samsung del 2018?).
Aumentano i rifiuti tecnologici, che durano sempre meno
Solo nel 2021 la produzione dei rifiuti tecnologici ha superato i 58 milioni di tonnellate, secondo i dati di Global E-Waste Monitor. La tendenza? Aumentano le apparecchiature da smaltire e diminuisce il loro tempo di durata. Per invertire la rotta è necessario partire dalle nostre abitudini.
Ritardare si può, senza rischi
Di come far sopravvivere i nostri dispositivi (far bene all’ambiente e alle nostre tasche) alla obsolescenza tecnologica si è occupato Brian X. Chen, esperto di tecnologia del New York Times. Gli aggiornamenti software dei nostri device, per intendersi, non devono essere installati in modo assolutamente automatico. Dopotutto, non è realistico per tutti eseguire l’aggiornamento secondo i programmi di un’azienda tecnologica: alcuni dispositivi, inclusi i telefonini Android, smettono di ricevere aggiornamenti software dopo soli due anni. Non tutti abbiamo il tempo o il denaro per acquistare nuovi prodotti regolarmente. Allo stesso tempo, però, non vogliamo utilizzare gadget vulnerabili a bug, attacchi informatici e altri difetti. Gli aggiornamenti, per l’esperto, si possono anche ritardare. Però dobbiamo seguire alcune regole in fatto di sicurezza, ha scritto Brian X. Chen.
Software, cinque buone prassi per la sicurezza
Sui computer, gran parte di ciò che facciamo, avviene tramite un browser. Sui telefoni, facciamo invece affidamento sia sul Web che sulle app. Pertanto, rimanere al sicuro online senza l’aiuto diretto di un produttore implica in gran parte l’adozione di misure per la navigazione sul Web e l’utilizzo delle app.
1) Mantieni aggiornato il tuo browser. Rimanere al passo con gli aggiornamenti del browser offrirà una certa protezione da siti web dannosi. Società di browser affidabili come Mozilla, il produttore di Firefox, aggiornano le loro app per funzionare su computer che hanno più di 10 anni.
2) Evita comportamenti a rischio. Non aprire messaggi o fare clic su collegamenti provenienti da mittenti sconosciuti e, se possibile, utilizzare solo app offerte da marchi affidabili. Fai attenzione alle app losche I dispositivi Android sono più suscettibili ai malware rispetto ai telefoni Apple, in parte perché possono essere configurati per installare app da app store non autorizzati. Inoltre, molti produttori smettono di supportare i dispositivi Android dopo solo due anni. Che fare? I proprietari di dispositivi Android obsoleti possono aggiungere un livello di protezione installando un’app di scansione malware.
3) Proteggi i tuoi account online. Anche se il software del tuo dispositivo è obsoleto, configura i tuoi account online con l’autenticazione a due fattori. Questa pratica genera un codice univoco tramite un’app o un messaggio di testo ogni volta che accedi a un sito: può aiutare a prevenire l’accesso inappropriato al tuo account in caso di furto della password.
4) Installa un sistema operativo diverso. Fare tutto quanto sopra ridurrà il rischio, ma certo non lo eliminerà. Esistono passaggi più avanzati che possono mantenere un dispositivo funzionante e sicuro oltre la sua vita supportata. Uno prevede la sostituzione del sistema software del produttore con un’alternativa. L’installazione di un sistema operativo diverso richiede alcune conoscenze tecniche, ma una miriade di risorse e tutorial online offrono istruzioni dettagliate per l’aggiunta ad esempio di Linux a macchine Windows e Mac obsolete. Linux è un sistema operativo open source noto per la solida sicurezza e utilizzato per attività di base come navigare sul Web, scambiare e-mail e comporre documenti.
5) Lato smartphone. I possessori di smartphone hanno certo meno scelte. Per Android, c’è LineageOS, un sistema operativo Mobile open source, che ha ricevuto recensioni positive per la sua solida sicurezza. I dispositivi mobili Apple obsoleti, invece, non possono essere facilmente modificati per installare un sistema operativo alternativo. In effetti, gli esperti di sicurezza sconsigliano il “jailbreak” o l’iniezione di software non autorizzato, perché può indebolire la sicurezza del dispositivo Apple.
Se il nostro device proprio non ce la fa più
L’obsolescenza tecnologica non riguarda solo il software, ma anche l’hardware. Che possiamo fare quando la batteria diventa obsoleta e costi, sforzi e rischi si sommano, rendendo inutilizzabile il nostro dispositivo? La soluzione potrebbe essere questa. Disattivare la connessione Internet di un device datato per utilizzarlo, in sicurezza, per attività leggere come riprodurre musica o annotare ricette. Se non è connesso alla rete, non importa che non sia aggiornato.
Source: agi