Siglata a Roma, dopo una lunga trattativa tra i sindacati FeLSA Cisl, NIdiL Cgil, UilTemp e le associazioni di categoria Aoi e Link 2007, l’ipotesi di intesa per il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale che regolamenta le collaborazioni coordinate e continuative nel settore della cooperazione nazionale e internazionale. Soddisfazione per le organizzazioni sindacali: “il risultato raggiunto dopo mesi di confronto serrato con le associazioni che rappresentano gran parte del mondo delle organizzazioni della società civile, garantirà alle migliaia di collaboratrici e collaboratori del settore un sostanziale miglioramento delle condizioni di lavoro complessive sul piano del salario, delle tutele sociali e della rappresentanza.” “Riconoscendo l’enorme impegno e le difficoltà in cui opera l’intero settore della solidarietà internazionale e nazionale, sin dall’avvio della trattativa, abbiamo messo al centro del confronto la condizione di chi lavora con passione e dedizione oltre che, come spesso accade, con esposizione a rischi personali enormi – spiegano FeLSA, NIdiL e UilTemp – Le proposte sui tanti problemi che avevamo posto nella nostra piattaforma rivendicativa, partivano proprio dal presupposto che nel mondo della cooperazione e della solidarietà sono le persone e il loro lavoro il motore di tutti i progetti e le attività realizzate in Italia e all’estero e in virtù di ciò era necessario garantire un’adeguata valorizzazione del loro contributo.”
Fra i punti qualificanti dell’ipotesi di intesa vi sono l’aumento dal 6% al 9% della maggiorazione sui minimi retributivi applicati; il riconoscimento di 15 giorni di congedo matrimoniale retribuito oltre a ulteriori 15 giorni di permessi retribuiti per gravi motivi; 21 giorni complessivi di malattia retribuiti al 100% e aggiuntivi rispetto alle indennità riconosciute dall’Inps; indennità una tantum per maternità/paternità aumentata da 800 a 1.000 euro e raddoppiata a 2.000 euro in caso di mancato accesso all’indennità Inps; un’articolazione dell’attività lavorativa riconosciuta entro l’anno di vita del bambino/a alla madre lavoratrice – e in alternativa al padre – per garantire una maggiore conciliazione fra lavoro e genitorialità, riducendo il tempo di lavoro di almeno 2 ore giornaliere; una rimodulazione degli inquadramenti professionali; l’introduzione di un diritto di precedenza che garantisca maggiore continuità occupazionale nel settore; un sostanziale rafforzamento delle forme di assicurazione integrativa e infine, ma non meno importante, vengono definite le regole che per la prima volta nel mondo delle Osc daranno gambe alla rappresentanza sindacale.
La parola passa adesso alle lavoratrici e ai lavoratori che nei prossimi giorni, discuteranno e valuteranno l’ipotesi di accordo sottoscritta, compresi le tante e i tanti cooperanti che operano all’estero e che verranno coinvolti con modalità di partecipazione da remoto. (AGI)