Dopo gli aumenti del 2020 e del 2021, i datori di lavoro domestico scendono del 6,6% nel 2022 tornando sotto il milione (977.929). Lo riferisce l’associazione Domina, che ha elaborato dati Inps.
Secondo lo studio, oltre un terzo dei datori di lavoro si concentra in Lombardia e nel Lazio.
In oltre 19 mila rapporti di lavoro esiste un legame di parentela (fino al terzo grado); in 674 casi datore e lavoratore sono coniugati.
Tra i datori di lavoro figurano oltre 100 mila grandi invalidi (10,3% del totale) e 3.417 sacerdoti (0,3%). I grandi invalidi sono sostanzialmente invariati rispetto al 2021 (-0,6%), mentre i sacerdoti registrano un calo più intenso (-4,4%).
Infine, oltre 228 mila rapporti di lavoro, pari a quasi un quarto del totale (23,4%), sono in situazione di convivenza.
Secondo Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, “le famiglie italiane giocano un ruolo sempre più importante non solo come beneficiarie dei servizi di assistenza, ma anche come datori di lavoro domestico. Nel modello attuale di welfare, le famiglie si trovano a gestire servizi fondamentali quali la cura degli anziani e dei disabili o l’assistenza ai minori, senza considerare l’aiuto essenziale nella gestione della casa. Considerando solo la componente regolarmente censita dall’Inps, le famiglie datori di lavoro sono quasi un milione. La pandemia ha evidenziato le difficoltà del sistema sanitario nazionale che, senza l’impegno delle famiglie, sarebbe ulteriormente sotto pressione. E’ importante, quindi, dare riconoscimento e sostegno a questo impegno, mettendo le famiglie nelle condizioni di operare in sicurezza e fiducia.”
(AGI)