L’attività manifatturiera dell’Eurozona cresce più veloce degli ultimi tre anni


AGI – Crescita più veloce in tre anni del settore manifatturiero dell’Eurozona a febbraio. L’indice Pmi del settore rilevato da Ihs Markit ha raggiunto i 57,9 punti, in salita dai 54,8 di gennaio e migliore della precedente stima flash. L’indice si è rafforzato al di sopra della soglia dei 50 punti, che separa l’espansione dalla contrazione, per l’ottavo mese consecutivo.

Con la sola eccezione della Grecia, dove il Pmi è scivolato appena al di sotto di 50, la ripresa della crescita manifatturiera è stata generale, con tutte le nazioni che hanno registrato Pmi più alti rispetto a quelli di inizio anno.

La Germania e i Paesi Bassi, dove la crescita delle esportazioni è risultata particolarmente elevata, hanno continuato a primeggiare; ottima performance anche per Italia e Francia, che hanno riportato il risultato migliore in oltre tre anni (da inizio 2018, ovvero da 37 mesi), mentre la Spagna e l’Irlanda al confronto hanno avuto tassi di crescita più modesti, raggiungendo rispettivamente i massini da 7 e da 2 mesi.

“Quest’anno, il settore manifatturiero ha finora continuato a contribuire sempre più positivamente all’economia dell’eurozona – ha osservato Chris Williamson, Chief Business Economist di Ihs Markit – il Pmi ha raggiunto il valore più alto in tre anni ed è in corsa per raggiungere un livello raramente superato in oltre venti anni di storia dell’indagine, in particolare durante la bolla delle dot.com, la ripresa iniziale dalla crisi finanziaria e nel 2017-18″.

E ha proseguito: “Le aziende produttrici stanno beneficiando del rinvigorimento della domanda di beni sia sul mercato nazionale che estero, collegata alle speranze di ripresa post Covid-19, favorendo nuovi incrementi delle giacenze, investimenti in attrezzature e macchinari, così come un’espansione dei consumi. La solida espansione del manifatturiero sta certamente aiutando ad ammortizzare l’attuale debolezza causata dal virus in parecchi settori a diretto contatto con i consumatori, alleviando l’impatto delle recenti restrizioni in parecchie nazioni e aiutando a limitare il tasso generale di contrazione economica”.

Ecco nel dettaglio i dati delle principali economie europee a partire da quello italiano.

Italia, sale a 56,9 da 55,1

L’indice Pmi rilevato da Ihs Markit sale a febbraio a 56,9 punti a febbraio dai 55,1 di gennaio. Il dato è oltre le stime che prevedevano una crescita a 56,2 punti. Si tratta del livello maggiore in 37 mesi. .

La produzione manifatturiera e i nuovi ordini sono cresciuti ai tassi maggiori in tre anni per via del sostenuto aumento della domanda riportato dalle aziende intervistate. I produttori manifatturieri hanno di conseguenza assunto più personale a livelli mai osservati da metà 2018, mentre rimangono storicamente elevate le previsioni sull’attività dell’anno prossimo.

Detto ciò, continua però ad intensificarsi la pressione sui costi, e gli attuali problemi sulla catena di distribuzione e la carenza di materiale hanno causato il più veloce tasso di inflazione in quasi dieci anni.

“A febbraio, il settore manifatturiero italiano ha registrato ancora una volta forti risultati – ha osservato Lewis Cooper, Economist di Ihs Markit – la crescita della produzione e dei nuovi ordini è stata sostenuta e la maggiore in tre anni per via dell’ennesima ripresa delle condizioni della domanda.

“Le imprese campione – ha proseguito – hanno di conseguenza assunto ulteriore personale al tasso più veloce da giugno 2018, aumento questo che riflette le forti previsioni di aumento della produzione per i prossimi 12 mesi. L’ottimismo riportato è stato attribuito alla speranza di una rapida fine delle restrizioni legate al Covid-19 e alla crescita delle vendite”.

E ancora: “Allo stato attuale, le preoccupazioni principali sono le interruzioni sulla catena di fornitura e l’aumento dei costi. I tempi medi di consegna si sono allungati al tasso maggiore in dieci mesi, mentre l’inflazione dei costi di acquisto ha raggiunto il livello maggiore da aprile 2011. La forte domanda ha però permesso alle aziende di passare gli incrementi dei costi ai clienti finali ad un tasso maggiore”.

Germania, sale a 60,7 da 57,1

L’indice Pmi servizi in Germania a febbraio balza a un massimo di 37 mesi a 60,7 punti dai 57,1 di gennaio, in linea con le attese a 60,6. A spingere l’indicatore è soprattutto la forte domanda dall’estero.

“La produzione tedesca ha registrato una forte crescita a febbraio sulla scia di un trend sempre più positivo dell’export – ha sottolineato Phil Smith, Associate Economics Director di Ihs Markit – i produttori di beni strumentali hanno registrato performance particolarmente forti, nel segno di un aumento della spesa per gli investimenti. Ma mentre questi numeri sono molto incoraggianti e c’è finalmente stabilità nell’occupazione nelle fabbriche – ha spiegato – meno positiva è stata la notizia di pressioni sulla catena di fornitura che si è intensificata a febbraio, con più aziende che hanno segnalato ritardi come mai prima d’ora in quasi 25 anni di raccolta dati”.

Francia, sale a 56,1 da 51,6

Forte miglioramento anche dell’attività manifatturiera francese, con la crescita della produzione e i nuovi ordini che hanno accelerato, mentre la creazione di posti di lavoro ha raggiunto il livello più alto da novembre 2019 e l’attività di acquisto dei produttori ha registrato la sua più forte espansione in tre anni. L’indice rilevato da Ihs Markit passa dai 51,6 di gennaio ai 56,1 registrati a febbraio, oltre la crescita a 55 punti stimata dagli analisti.

“Gli ultimi dati Pmi indicano una buona performance da parte del settore manifatturiero francese a febbraio – ha commentato l’analista di Ihs Eliot Kerr – le aziende hanno iniziato, come i loro clienti, a guardare oltre la pandemia Covid-19“.

Spagna, sale a 52,9 da 49,3

Il settore manifatturiero torna a crescere a febbraio in Spagna, sulla scia di un recupero della domanda interna e dall’estero. Si tratta del ritmo di crescita più veloce in sette mesi. L’indice Pmi Markit sale a 52,9 punti dai 49,3 di gennaio, superando la soglia dei 50 punti che riflette una espansione dell’attività.

“Beneficiando di una ripresa generale della domanda, soprattutto nel sottosettore dei beni intermedi, l’economia manifatturiera spagnola ha goduto di un notevole ritorno alla crescita nel mese di febbraio – ha commentato Paul Smith, Economics Director di Ihs Markit – la produzione e i nuovi ordini sono aumentati, innescando un aumento dell’attività di acquisto e un accumulo di ordini presso gli stabilimenti, mentre la fiducia nel futuro si è rafforzata in quanto le aziende prevedono una forte riattivazione dell’attività economica una volta che la pandemia sarà completamente sotto controllo”.

Source: agi