di Ignazio Burgio
Fino al secolo scorso al di fuori della Sicilia, in Italia e nel resto del mondo, vi era un luogo comune legato alle arance: quelle buone dovevano essere al loro interno di color “arancio”, possibilmente chiaro. Tale stereotipo penalizzava le varietà di arance rosse tipiche della Sicilia Orientale, poco apprezzate oltre lo Stretto in quanto considerate di cattiva qualità (se non addirittura andate a male).
Con le ricerche sui benefici della dieta mediterranea, e sulle sostanze antiossidanti presenti in gran quantità nella frutta, le arance rosse in questi ultimi decenni sono state sempre più rivalutate e apprezzate, in quanto fonti straordinarie non solo di vitamine ma anche di antociani, preziose sostanze che apportano grandi benefici alla nostra salute. Sono, in breve, pigmenti naturali che conferiscono la colorazione – in maniera più o meno intensa a seconda della loro quantità – a quasi tutte le piante e ai loro frutti. Il colore rosso, viola o blu dei frutti di bosco, dell’uva, ecc. è fornito proprio da queste sostanze, che colorano intensamente anche gli spicchi delle arance della zona dell’Etna e della Piana di Catania. La loro azione sulla nostra salute è molto importante poiché, come hanno messo in luce le ricerche scientifiche, oltre ad avere azione antiossidante sono in grado di proteggere dai tumori, dai problemi cardiovascolari e dal rischio di diabete.
La gran quantità di antociani presenti nelle arance rosse non è dovuta soltanto alla varietà dei frutti – ad es. i tipici “Tarocchi” – ma anche ai fattori climatici. La produzione di sostanze coloranti da parte delle piante di agrumi è la conseguenza della forte differenza di temperatura – o escursione termica che dir si voglia – fra il giorno e la notte. Nelle zone della Sicilia orientale influenzate dall’Etna, l’aria fredda scendendo dalle pendici più alte del nostro vulcano genera un’escursione termica maggiore di cui risentono le piante di arance. Fra queste, le varietà rosse, reagiscono producendo più antociani.
Questa felice combinazione fra genetica e microclima è stata studiata alcuni anni fa anche dal John Innes Centre di Norwich, Gran Bretagna in collaborazione col Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale (Ct). In seguito alle loro ricerche è stato identificato il gene della pianta di arance rosse che si attiva con il tipico microclima etneo. Poichè in assenza di queste condizioni ambientali (ad es. se le medesime piante vengono coltivate in altre parti del mondo) i frutti non risultano rossi ma assomigliano alle classiche arance bionde, assume automaticamente fondamentale importanza il carattere tipico etneo dei rossi agrumi con gli antociani.
Per inciso, il succo rosso delle arance ricco di coloranti naturali si è rivelato una preziosa risorsa anche per usi completamente differenti: infatti è stato anche sperimentato (ad es. dal CNR) nella realizzazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica a costi inferiori rispetto ai tradizionali pannelli solari in silicio.
Ancora un’altra curiosità: l’unico altro luogo al mondo in cui finora le arance rosse vengono coltivate con successo è nella regione cinese di Wanzhou, lungo le rive del Fiume Azzurro. Essendo gli agrumeti sovrastati da alti monti si creano anche lì condizioni microclimatiche simili a quelle della Sicilia orientale. A causa tuttavia proprio degli aspri pendii e del poco spazio su cui è stato possibile piantare gli alberi, la produzione di arance rosse è tuttavia limitata (il progetto sperimentale aveva in origine soprattutto una finalità di riforestazione di un territorio soggetto a frane), tanto che da alcuni anni anche le arance rosse siciliane vengono esportate in Cina dalla società Oranfrizer Unifrutti per soddisfare le richieste dei consumatori cinesi.
Sulle arance rosse e sul fondamentale ruolo svolto dagli antociani soprattutto per la nostra salute, ne ha discusso Nello Alba, CEO della società siciliana Oranfrizer gruppo Unifrutti – fornitore di arance ai McCafè di tutt’Italia – in una conferenza tenutasi il 20 febbraio presso il McDonald’s di Piazza Stesicoro a Catania. Insieme a lui, Pietro Vadalà (responsabile dei McDonald’s della Sicilia Orientale e di Reggio Calabria), Salvo Laudani (Marketing Manager di Oranfrizer Unifrutti) e la giornalista Giuliana Avila Di Stefano (Ufficio Stampa Oranfrizer Unifrutti) hanno presentato l’iniziativa intitolata “Il Giardino delle Arance”, rivolta agli alunni delle scuole primarie: sei ristoranti McDonalds della Sicilia Orientale e di Reggio Calabria per alcuni giorni avranno quasi l’aspetto di giardini, con alberi veri di arance, dove i bambini giocando potranno apprendere l’importanza delle stesse arance rosse e delle loro proprietà.
Per chi fosse interessato, i ristoranti McDonald’s che prendono parte all’iniziativa sono i seguenti: Piazza Stesicoro (Catania), dal 22 al 24 febbraio; Catania Ulisse (dal 28 febbraio al 2 marzo); Caltagirone (dal 7 al 9 marzo); Enna (14 – 16 marzo); Messina Maregrosso (21 – 23 marzo); Reggio Tangenziale (28 – 30 marzo).
Riferimenti bibliografici:
“Financial Times article on Cathie Martin’s work”, in: www.norfolkplantsciences.com
“Fotovoltaico di terza generazione”, in: www.cnr.it
“Arance rosse in Cina: ma la Sicilia (per ora) può stare tranquilla (31/7/2018), in: www.corriereortofrutticolo.it
“Il Giardino delle arance, laboratori del gusto”, in:
www.ilgiardinodellearance.oranfrizer.it
Nota. Testo di Ignazio Burgio. L’immagine iniziale è stata gentilmente fornita da Giuliana Avila Di Stefano, addetta stampa Oranfrizer gruppo Unifrutti. Le foto della gallery sono dell’autore.
Fonte: www.siciliasconosciuta.com