L'anticorpo reattivo per sviluppare un vaccino anti-Covid universale


AGI – Un anticorpo versatile cross-reattivo potrebbe essere il punto di partenza per vaccini ad azione più ampia in grado di contrastare l’infezione da diversi tipi di coronavirus.

Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati dello Scripps Research Institute, che hanno valutato l’esposizione del sistema immunitario ai coronavirus che causano il raffreddore comune e l’impatto di questa esposizione sulla risposta immunitaria suscitata da Covid-19.

Il team, guidato da Raiees Andrabi del Dipartimento di immunologia e microbiologia, ha scoperto un anticorpo cross-reattivo attivato durante un’infezione Covid-19, che potrebbe coadiuvare la ricerca nello sviluppo di un vaccino o di un trattamento anticorpale efficace contro la maggior parte dei coronavirus esistenti. Il gruppo di ricerca ha esaminato i campioni di sangue raccolti prima della pandemia, confrontandoli con quelli prelevati da pazienti Covid-19.

“In questo modo – spiega Andrabi – abbiamo individuato gli anticorpi che reagivano sia con coronavirus benigni che con SARS-CoV-2. In particolare abbiamo individuato un anticorpo cross-reattivo, probabilmente prodotto da una cellula B, che potrebbe essere estremamente utile nello sviluppo di un vaccino contro diversi coronavirus”.

“In futuro – osserva Dennis Burton, collega e coautore di Andrabi – potrebbe emergere una nuova minaccia pandemica, e sarà meglio essere preparati per quando accadrà”.

Il laboratorio di Burton sta anche studiando anticorpi neutralizzanti che potrebbero essere sfruttati per la protezione da diversi agenti patogeni.

“Questo lavoro – conclude Ge Song, studente del laboratorio di Burton e prima firma dell’articolo – evidenzia l’importanza di comprendere appieno la natura dell’immunità preesistente. Una precedente esposizione a un coronavirus, infatti, è in grado di influire sulla natura e sul livello di anticorpi prodotti in caso di contatto con altri agenti patogeni della stessa famiglia”.

Source: agi