L'anno scorso 127 mila stranieri sono diventati cittadini italiani


AGI – Continua a crescere il numero di ‘nuovi italiani’ di origine straniera: più di un milione dal 2012. Su base annua, il numero più alto di acquisizioni di cittadinanza da parte di stranieri residenti in Italia si è toccato nel 2016, quando se ne contarono più di 201 mila. Ma dopo la flessione registrata tra il 2017 (147 mila) e il 2018 (112.500), l’anno passato il loro numero è aumentato di 127 mila unità (+12,9%).

Lo anticipa l’edizione 2020 – la 30esima della serie – del ‘Dossier Statistico Immigrazione’ realizzato dal Centro studi e ricerche Idos in partenariato con Confronti, che verrà presentato il prossimo 28 ottobre. Per colpa “di una legislazione che guarda prevalentemente al passato – spiegano gli autori – diventare italiano per chi nasce e si forma nel nostro Paese o ci vive da molto tempo è più difficile che per i discendenti di emigrati italiani nati all’estero e che li’ risiedono stabilmente: nell’insieme oltre 2,3 milioni di persone che rappresentano un ulteriore, importante tassello del profilo sempre più plurale della comunità nazionale”.

A conferma di percorsi di radicamento e stabilizzazione avanzati e di una popolazione immigrata composta prevalentemente da famiglie, è elevato tra le acquisizioni degli stranieri residenti il peso dei giovani che diventano a tutti gli effetti cittadini italiani (per trasmissione da parte dei genitori o, per i nati in Italia, al compimento del diciottesimo anno di età): quasi 357 mila tra il 2012 e il 2018, il 38,2% del totale.

Un numero importante, ma da cui restano esclusi numerosi minori figli di cittadini stranieri, ma nati in Italia e che in Italia svolgono il loro percorso di vita, di formazione e di socializzazione, non avendo alle spalle alcuna personale esperienza di migrazione. Un’indicazione in questo senso viene dai dati sulla scuola, dove quasi i due terzi di tutti gli studenti di cittadinanza straniera sono nati in Italia: il 64,5% (il 75,3% nella scuola primaria e l’85,3% in quella dell’infanzia) mentre i dati demografici attestano quasi 570 mila “nascite straniere” nel Paese nel periodo 2012-2019 (di cui 63 mila nell’ultimo anno, il 15% di tutte le nascite).

Allo stesso tempo è notevole tra i “nuovi cittadini” il numero di chi, al contrario, vanta un’ascendenza italiana, ma la cui eventuale presenza in Italia o esperienza del Paese restano necessariamente legate a una migrazione: è il caso dei discendenti degli emigrati italiani, anche del passato, nati all’estero ma nel diritto di acquisire ‘iure sanguinis’ la cittadinanza del nostro Paese. Nel 2019, sono state 9 mila le acquisizioni di cittadinanza per discendenza da avo italiano e 91 mila gli italiani nati all’estero da nostri concittadini li’ residenti. 

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Fonte: cronaca agi