L'analista di Intelligenza artificiale che scova ​le fake news e le frodi online


Un analista di Intelligenza artificiale “virtuale” – con un livello di automazione del 75% –  in grado di velocizzare le operazioni di analisi e aiutare gli utenti alle prese con operazioni economico/finanziarie online a prendere decisioni in sicurezza e minimizzare i rischi di frode

Si chiama Artificial Intelligence Analyst la piattaforma di intelligenza artificiale che unisce l’Open Source Intelligence, cioè la capacità di analizzare fonti e verificare informazioni a partire dalle risorse disponibili al pubblico che devono essere accessibili senza violare nessuna legge sul copyright o sulla privacy, con quelle del Deep Insight, ovvero le procedure intuitive proprie delle scelte umane, in modo tale da offrire gli strumenti e le tecnologie per svolgere, in autonomia, tutte le attività dell’analista di Intelligence. 

Ad annunciare l’arrivo della piattaforma è Deephound, tech company italo-inglese fondata nel 2018 da tre ragazzi romani, Alessia Gianaroli, Rosbeh Zakikhani e Marco Menichelli, con sede a Londra e – da pochissimo – sbarcata anche nella Capitale. 

“Deephound nasce come laboratorio di analisi sulle fake news – racconta Rosbeh Zakikhani, founder della società – ma ben presto ci siamo accorti che il mercato non era ancora pronto per considerare il fact-checking come servizio e ad acquistarlo in quanto tale, quindi abbiamo deciso di spostarci sulla business intelligence”. 

Un’intuizione vincente, se si pensa che ogni anno nel mondo si perdono circa 5 mila miliardi di dollari a causa di frodi e che, tra pochi anni, il 98% delle informazioni viaggerà sul web. Su Internet circolano miliardi di informazioni e contenuti provenienti da varie fonti la cui attendibilità va verificata.

“Le informazioni possono essere verificabili – prosegue Zakikhani – ci sono molti fattori che vengono presi in esame per valutarle: dall’autorevolezza delle fonti, al confronto fra diverse sorgenti. Si passa quindi per un complesso processo di analisi dell’informazione che individua fonti e soggetti dell’informazione, cerca dati (o fatti) a supporto, cerca (o valuta) l’affidibilità delle fonti stesse  e produce  primi risultati”

Grazie alla nuova piattaforma, l’analista artificiale sarà in grado di automatizzare al 75% il lavoro umano, senza sostituirsi a quest’ultimo ma, al contrario, riuscendo a minimizzare la mole di dati da analizzare e lasciare all’analista “umano” la fase di controllo e verifica delle informazioni e dei risultati. Questo strumento è utile, in particolare, nei casi di operazioni finanziarie, di equity crowdfunding e manovre finanziarie online, cresciute enormemente soprattutto nel periodo di lockdown. Grazie alla piattaforma è possibile infatti velocizzare le azioni di fast screening e di individuazione delle false informazioni nelle fasi di raccolta dei capitali, garantendo così una maggiore accuratezza dei dati a disposizione, tempi più rapidi e costi ridotti. 

“Abbiamo progettato questa piattaforma con l’obiettivo di superare i fattori che limitano le attività dell’analista esperto – conclude Rosbeh – ma al tempo stesso prendendone a modello le migliori qualità come la competenza, la metodologia e la capacità autonoma di apprendimento”.  

Quanto all’idea di tornare al campo dell’analisi delle fake news al servizio del cittadino da Deephound non hanno dubbi: “Prevenire episodi di stalking, online scam e  cyberbullismo, sono verticalizzazioni del nostro lavoro che ci stanno molto a cuore. E anche se non saranno adeguate a generare business e fatturato, è nei nostri piani rilasciare soluzioni aperte e disponibili a tutti “.

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Fonte: innovazione agi