I leader di 44 Paesi si incontrano a Praga per dare una risposta unitaria alla crisi ucraina. Ma ci sono profondi disaccordi – e persino un conflitto aperto – tra alcuni dei partecipanti e lo scetticismo sul fatto che l’evento di un giorno si rivelerà nient’altro che un’opportunità fotografica
AGI – I leader di Ucraina, Gran Bretagna e Turchia si uniranno alle controparti dell’Ue per un vertice inaugurale della “Comunità politica europea” volto a riunire il continente di fronte all’aggressione della Russia.
Il raduno di Praga – un’idea del presidente francese Emmanuel Macron – è stato annunciato da Bruxelles come una “piattaforma per il coordinamento politico” per le 44 nazioni presenti. Ma ci sono profondi disaccordi – e persino un conflitto aperto – tra alcuni dei partecipanti e lo scetticismo sul fatto che l’evento di un giorno si rivelerà nient’altro che un’opportunità fotografica.
Tra coloro che si incontreranno nello storico Castello di Praga ci sono anche i leader di Albania, Armenia, Azerbaigian, Bosnia, Georgia, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Svizzera.
Il moscovita convitato di pietra
La Russia, che non è stata invitata, incomberà sull’incontro mentre le discussioni si concentreranno sulle ricadute economiche e sulla sicurezza della sua guerra contro il suo vicino filo-occidentale.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sta attualmente supervisionando una controffensiva contro le forze di Mosca, si collegherà tramite collegamento video da Kiev. Il suo primo ministro lo sostituirà ai colloqui.
“L’Europa sta affrontando la sua più grande crisi dalla seconda guerra mondiale. E l’abbiamo affrontata insieme con unità e determinazione”, dirà il primo ministro britannico Liz Truss ai colleghi. “Dobbiamo continuare a essere fermi, per garantire che l’Ucraina vinca questa guerra, ma anche per affrontare le sfide strategiche che ha esposto”.
Poche illusioni e ancora meno attese
Nonostante la retorica, si prevedono pochi risultati concreti dal vertice. La Francia ha affermato che spera di definire un potenziale spazio per la cooperazione tra i leader sulla protezione delle infrastrutture europee critiche come gasdotti, sicurezza informatica e forniture energetiche.
I funzionari dell’UE si aspettano di accettare di tenere un raduno di follow-up della comunità tra sei mesi in un paese al di fuori del blocco, con la Gran Bretagna e la Moldova che si offrono entrambe di ospitare.
Mentre ci sono grandi domande sull’utilità dell’impresa, ci sarà molta attività a margine mentre i leader terranno colloqui bilaterali. “Ci saranno sicuramente degli scambi duri e diretti”, prevedono le fonti. Il raduno ha almeno superato il suo primo ostacolo per convincere le principali potenze europee al di fuori dell’UE a presentarsi.
Truss sarà presente in uno dei suoi primi grandi viaggi all’estero dopo il suo insediamento. Londra era diffidente sul fatto che l’evento fosse dominato dall’Unione Europea e, secondo quanto riferito, voleva cambiare il nome da “comunità” a “forum”. Truss potrebbe sperare in una tregua dai suoi guai a casa dopo aver scatenato il caos nell’economia britannica. Ma potrebbe affrontare una difficile corsa da parte delle controparti dell’UE sugli sforzi del Regno Unito per rinegoziare l’accordo commerciale post-Brexit per l’Irlanda del Nord.
Incontrerà i leader francese e olandese sulla questione dell’immigrazione illegale. Anche la presenza del presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stata un punto dolente per alcuni. I membri dell’UE Grecia e Cipro hanno controversie di lunga data con Ankara e l’imprevedibile leader turco si sta rivelando un grattacapo per Svezia e Finlandia come una minaccia ai loro tentativi di aderire alla Nato.
Ancora più tesa potrebbe essere la presenza dei leader di Armenia e Azerbaigian, le cui truppe continuano sanguinosi scontri lungo la loro instabile frontiera. Il primo ministro armeno ha detto che incontrerà il presidente dell’Azerbaigian insieme a Macron e al capo dell’UE Charles Michel a Praga.