L’Amazzonia non sta morendo. La stanno uccidendo.


Da 6mila anni, il mio popolo ama e rispetta questa foresta, la più grande manifestazione della vita sul nostro Pianeta.

Ma le compagnie petrolifere tutto questo non lo vedono. Trivellano proprio dove è più vitale, riversando la loro nera morte nei nostri fiumi e peggiorando la febbre della Terra. Stanno uccidendo la foresta e tutta la vita che ospita.

Ora queste gigantesche compagnie si preparano a “oliare” le trattative durante la conferenza delle Nazioni Unite sul clima, che inizia questa settimana. A guidare la COP di Dubai, assurdo, ci sarà il capo di un colosso del petrolio. E centinaia di lobbisti si preparano a festeggiare.

Non possiamo lasciare che siano loro a parlare per l’Amazzonia.
Le trattative stanno per cominciare, ma noi abbiamo un intrepido piano per intervenire con le nostre voci a sua difesa, perché non solo viviamo nella foresta, ma siamo parte di essa. I Suruí, i Baniwa, i Karipuna, gli Ashinka e molte altri popoli indigeni vogliamo essere TUTTI ascoltati.

Se raccoglieremo abbastanza, potremo mandare al vertice una delegazione di leader indigeni, fiancheggiati da campaigner di Avaaz, per affrontare faccia a faccia i governi e opporci alle più imponenti aziende al mondo davanti alle telecamere. Ma non lasciarci soli in questa impresa
Mio padre era il grande capo Almir Suruí, lui mi ha insegnato ad ascoltare le stelle, il vento, gli animali e gli alberi. Ora, stanno invocando aiuto insieme a noi.

Il clima ci sta avvertendo. Gli animali stanno scomparendo e le nostre piante non fioriscono più come un tempo. In Amazzonia ci sono più specie di piante di quante stelle nel firmamento, e guarda cosa gli stanno facendo
La comunità di Avaaz è stata un fedele alleato nella lotta per salvare la foresta. Avete sostenuto le comunità indigene per aiutarci a manifestare, pianificare e parlare con la forza coesa di un’unica voce. Ora abbiamo bisogno del vostro aiuto per far entrare la nostra voce nelle stanze del potere, da soli non ce la faremo. Con il tuo sostegno, Avaaz potrà:

Portare le potenti voci degli indigeni direttamente dall’Amazzonia alla Conferenza delle Nazioni Unite per il Clima.
Organizzare azioni incisive per attrarre l’attenzione dei media presenti al vertice, per inserire a tutti i costi le tutele per l’Amazzonia nell’agenda politica;
Far fiancheggiare i leader indigeni da brillanti campaigner di Avaaz: per aiutare a vincere le tutele legali sulle terre dell’Amazzonia.
Permettere alle comunità dell’Amazzonia di partecipare a tutte le trattative chiave del prossimo anno: lotteremo per la difesa della foresta ad ogni occasione; e
Finanziare la campagna di Avaaz per la difesa dell’Amazzonia, costruendo una squadra di campaigner ed esperti legali per contrastare l’industria mineraria, petrolifera e del legname.
L’Amazzonia è l’ecosistema più complesso della Terra e la mia gente fa parte della stessa trama. Se la foresta viene colpita a morte, lo siamo anche noi. Il destino dell’Amazzonia è in pericolo e ci devono dare ascolto


Txai Suruí è un’attivista di 26 anni, ambientalista, protettrice della terra e sostenitrice dei diritti delle popolazioni indigene. Le terre della sua comunità sono tra le più devastate dagli impatti del cambiamento climatico. Ha fondato il Movimento giovanile indigeno di Rondônia, che riunisce i giovani del suo Stato, e coordina l’Associação de Defesa Etnoambiental-Kanindé, un’organizzazione comunitaria che lavora con le popolazioni indigene da oltre 30 anni.