L'Ama si difende: "Nei cimiteri di Roma 280 cremazioni negli ultimi 6 giorni"


AGI – L’Ama si difende sul caos nei cimiteri, annuncia che negli ultimi sei giorni sono state 280 le tumulazioni e nega che al cimitero Flaminio ci siano urne cinerarie ‘senza nome’. “Proseguono tutte le operazioni cimiteriali e lo sforzo massivo messo in campo da Ama Cimiteri capitolini in stretto raccordo con Roma Capitale – spiega l’Ama in una nota – da lunedì 19 aprile ad oggi, presso il cimitero di Prima Porta, sono state cremate 280 salme, 34 in più rispetto alla settimana precedente”.

E poi, aggiunge: “Dalla prossima settimana, per effetto delle misure adottate da Roma Capitale, che ha ridotto drasticamente l’iter di autorizzazione per le cremazioni in altri territori, è previsto un ulteriore incremento di tutte le attività, sia operative sia propedeutiche, che renderà via via più veloce, anche ove permanesse l’attuale incremento dei decessi, l’iter anche per le altre cremazioni”. 

L’azienda, prosegue il comunicato, “continua a lavorare senza soluzione di continuità per contenere al massimo le giacenze pur alla luce del considerevole aumento dei decessi registrati in città, oltre 5mila in più da ottobre con un incremento del 35% rispetto al periodo omologo del precedente biennio. Allo stato attuale, presso le camere mortuarie, sono presenti circa 850 salme in più (non 2.000 in piu”) rispetto al periodo precedente alla pandemia da Covid-19.

La giacenza, grazie allo sforzo straordinario messo in campo dalle maestranze e dagli operatori cimiteriali di Roma, ha già prodotto una riduzione di occupazione delle camere mortuarie di oltre il 10% rispetto a fine dicembre scorso, quando si è registrato il picco massimo di decessi. Ama, continua la nota, è riuscita a contenere l’83% del surplus generato dall’attuale situazione. Nel primo trimestre di quest’anno, senza considerare le cremazioni, Ama ha garantito quasi 5.700 operazioni tra inumazioni, tumulazioni, esumazioni ed estumulazioni” conclude l’Azienda.

A proposito del cimitero Flaminio, inoltre, l’Ama sostiene che non ci sono urne cinerarie ‘senza nome’: “Nei locali di 75 mq posti sotto sequestro nei quali sono custodite urne e cassette ossario vi sono semplicemente contenitori per i quali non è stato ancora disposto il dissequestro e che quindi non è ancora stato possibile consegnare. Tutte le urne sono chiuse, catalogate e regolarmente contrassegnate con targhette identificative che consentono di individuare il defunto a cui appartengono i resti custoditi.

Nel comunicato viene sottolineato poi che oltre 310 urne che erano nei locali sono già state consegnate alle famiglie avendo l’autorità giudiziaria disposto i singoli dissequestri. Inoltre, “Ama Cimiteri capitolini sta collaborando proattivamente con le autorità e con la Asl ed è già stato chiesto – spiega – sia formalmente che per le vie brevi, il dissequestro dei locali temporaneamente chiusi in modo da poter procedere alla pulizia e alla manutenzione interna, già programmata, nonchè alla consegna di tutte le urne rimanenti”.

Infine, ricorda che “all’azienda sono state formalizzate solo prescrizioni dal Servizio prevenzione della Asl (Spresal) e che, a seguito di detti rilievi, sono già in fase di esecuzione o di programmazione tutte le attività conseguenti”.

Source: agi