Lagarde avverte la Germania: "Non negoziamo la nostra indipendenza"


AGI – La Bce “continuerà a sostenere la ripresa con tutte le misure appropriate”, ma per “garantire la ripresa tutte le istituzioni dell’UE devono fare la propria parte”. Per questo i governi devono approvare “rapidamente” il Recovery Fund e il bilancio pluriennale della Ue e aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi a ottenere i finanziamenti il prima possibile. Christine Lagarde interviene al Parlamento europeo pochi giorni dopo aver ricaricato con altri 600 miliardi di euro il ‘bazooka’ di Francoforte, difende le misure decise dalla Bce per fronteggiare la più grave recessione di sempre dell’area euro e chiede agli stati membri, che si riuniranno in Consiglio il 19 giugno, di agire con altrettanta efficacia per approvare in tempi brevi Mff e Recovery Fund.

La proposta della Commissione europea di un quadro finanziario pluriennale riveduto e di Next Generation Eu “sono decisivi – dice Lagarde – Non dobbiamo dimenticare che è la più grande emissione sovranazionale in euro mai annunciata. Associata alla proposta” sul bilancio “potrebbe anche avere un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’euro. Sarà importante adottare rapidamente questo pacchetto”, dice Lagarde.

“Serve un calendario chiaro”

“Stabilire un calendario chiaro darà più certezza e fiducia ai cittadini, alle imprese e ai mercati finanziari. Qualsiasi ritardo rischia di generare ripercussioni negative e aumentare i costi, e quindi le esigenze di finanziamento, di questa crisi”, ha aggiunto. Una crisi, assicura Lagarde, che la Bce continuerà a monitorare e sulla quale continuerà a intervenire. 

“Le misure di politica monetaria adottate dalla BCE a marzo sono state fondamentali per eliminare il rischio di coda della pandemia di COVID-19 – rivendica la numero uno di Francoforte – e il conseguente calo dell’attività economica che si sta trasformando in una crisi finanziaria. Da marzo, tale rischio è diminuito materialmente”.

“Tuttavia, le condizioni finanziarie sono ancora più rigide oggi rispetto all’inizio della pandemia di COVID-19”, avverte Lagarde. Per questo la Bce ha deciso di ampliare il suo programma di acquisto legato alla emergenza pandemica (Pepp) a 1,35 trilioni di euro la scorsa settimana estendendone la la durata almeno fino al giugno 2021.

“Le nostre misure relative alla crisi sono temporanee, mirate e proporzionate ai gravi rischi cui siamo di fronte”, ha ribadito Lagarde difendendo le aggressive misure di stimolo adottate da Francoforte soprattutto dalle critiche dei rigoristi.

Il contenzioso con Karlsruhe

La nuova ondata di acquisto massiccio di titoli da parte della Bce ha di nuovo aperto il fronte tra la Banca Centrale europea e la Corte costituzionale tedesca. La sentenza dei giudici di Karhslrue riguarda il Qe e non il Pepp, ha puntualizzato Lagarde, e i referenti degli alti magistrati tedeschi sono il Parlamento tedesco e il governo di Berlino.

La Bce, ha concluso Lagarde, “confida” che le due istituzioni tedesche troveranno una “buona soluzione”. Tuttavia, ha sottolineato, la Bce “è soggetta alla Corte di Giustizia Ue, che ha emesso una sentenza nel dicembre 2018, su questioni che erano all’esame della Corte Costituzionale tedesca.

“In quanto istituzione Ue – ha aggiunto Lagarde – daremo tutto il supporto necessario, ma non non faremo mai negoziati sulla nostra indipendenza, che va di pari passo con l’accountability, sul rispetto del diritto Ue e sulla validita’ delle sentenze della Corte di Giustizia della Ue”.

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Fonte: estero agi