AGI – Da martedì l’Abruzzo potrebbe essere praticamente in lockdown, con l’istituzione di una ‘zona rossa’ su tutto il territorio regionale: la decisione è maturata nel corso della riunione del Comitato tecnico scientifico regionale, presieduto da Alberto Albani, che si è tenuta nel pomeriggio di domenica.
Si avviano ad essere chiuse, dunque, scuole di ogni ordine e grado e negozi, fatta eccezione per quelli che forniscono servizi essenziali.
Il governatore, Marco Marsilio, firmerà i provvedimenti nella giornata di lunedì. Oggi ha appreso le valutazioni del Cts e poi ha voluto poi riunire informalmente gli assessori per informarli dell’evolversi della situazione.
Ancora in corso di discussione i dettagli e la durata dei provvedimenti che saranno assunti. Possibili restrizioni anche agli spostamenti personali, nell’ottica di evitare assembramenti anche all’aperto.
È un post del vicepresidente della giunta, Emanuele Imprudente, ha di fatto anticipato la notizia: “A volte si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura scuole“.
La riunione era stata anticipata dalla richiesta del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di istituire una ‘zona rossa’, “ma solo a patto che siano previsti ristori per le attivita’ produttive costrette alla chiusura e ausilio per le famiglie i cui ragazzi devono seguire la didattica a distanza, seppur temporaneamente, a seguito delle disposizioni di chiusura segnalate dalle scuole e valutate dal dipartimento di Prevenzione”.
Vedi: L'Abruzzo potrebbe diventare zona rossa da martedì: torna il lockdown
Fonte: cronaca agi